giovedì 27 gennaio 2011

Asilo, ancora poca chiarezza...



Ci troviamo ancora a dover commentare un articolo di giornale, uscito ieri 26-01 sul Secolo XIX, in merito all'Asilo Nido e in generale sulle scuole riomaggioresi.

Condividiamo tutto quanto detto e fatto dal Direttore Scolastico Dott.Beretta, che abbiamo conosciuto alle assemblee scolastiche, ed ha sempre fatto quanto promesso, ed é palesemente un uomo che ha un alto senso delle istituzioni e affronta con responsabilità il suo ruolo.

Confermiano che é vero il fatto che il Commissario del Parco ha detto che il nido non é aziendale perché di fatto non ci sono dipendenti, e giustamente ribadisce che un Parco non si può accollare costi sociali che non gli competono.
Qui noi aggiungiamo che non ci sono ragioni che debba essere solo aziendale in ogni caso, vogliamo quindi chiarezza sulla natura del finanziamento percepito dal Comune di Riomaggiore.
A garanzia di tutti, sarebbe auspicabile che diventi un Asilo Nido Comunale, come é stato fatto in molti altri comuni liguri che hanno percepito lo stesso tipo di finanziamento nello stesso anno. In questo modo il personale stesso sarebbe garantito maggiormente, con una piccola coop autonoma, cosa che con le stesse persone di adesso poteva già essere una realtà professionale garantita, mentre ora questo stesso apprezzato personale è in balia delle onde.

Il fatto che ci sia stato un incremento delle nascite é in linea con le statistiche regionali e nazionali di quegli anni, pur rimando opinabile, dargli troppi altri significati, sembra una forzatura.

L'esubero di tre bambini é dovuto principalmente al fatto che non é stata creata quando era necessario la Sezione Primavera presso la Scuola dellInfanzia comunale.
Cosa che la Direzione Scolastica aveva auspicato e sollecitato negli anni scorsi, ma alla quale il Comune di Riomaggiore non ha mai dato ascolto.
In questa maniera si sarebbe risolto il problema della soglia dei 29 imposta dalla Legge Gelmini, e anzi si sarebbe rimodernato l'Asilo Comunale di Riomaggiore, lasciato invece a se stesso.
Siamo arrivati ai punti che i genitori hanno pagato di tasca loro un vetro rotto che il Comune non aveva soldi per comprare.

Il fatto che alla Materna il problema sarebbe i tre bambini che al momento sarebbero potuti essere mandati via non corrisponde al vero.
Difatti se fosse venuto a cadere il supporto della maestra in aggiunta delle cooperative del Parco, si sarebbero dovute rifare le graduatorie in maniera corretta, e questo non era conveniente per molti aspetti e a molte persone, e magari ad alcuni che a Riomaggiore ci lavorano ma non ci vivono.
Quindi favori ai tre bambini nessuno ne ha fatti.

Giustamente si é scelto di mantenere tutti i bambini, quindi con lo sforzo congiunto di Comune di Riomaggiore (nella persona del Commissario La Rosa), della Direzione Scolastica e delle Famiglie si é giunti alla soluzione che la maestra é rimasta fortunatamente al suo posto, quantomeno fino a termine dell'anno scolastico.

Ancora una volta é necessario ribabire, che per la popolazione tutta, l'unica garanzia perché non vengano messi in discussione diritti e servizi garantiti dallo Stato, e che non siano dispensati sotto forma di favore, é che questi siano gestiti dalle autorità di competenza.
Non é infatti pensabile che cose di questo tipo siano gestite con discrezionalità da entità che non garantiscano trasparenza, uguaglianza e rispetto di norme e leggi.

Il questo frangente si debbono ringraziare la Direzione Scolastica e il Commissario Prefettizio, che hanno risposto a quanto successo in maniera responsabile, e i genitori rappresentanti di Istituto che hanno contibuito con molto impegno in tutta questa vicenda.
Per ultima c'é da ringraziare la giovane maestra che ha sempre fatto un ottimo lavoro e non ha mai fatto pesare questa penosa vicenda nel suo operato.

Dunque, ribadendo quanto detto dal Dott. Beretta, per il prossimo anno, le istituzioni preposte, e non altre, dovranno fare il loro mestiere, e dovranno lavorare per risolvere i numerosi problemi sul tavolo.

Per approffondire, ci eravamo già occupati delle problematiche relative agli asili tempo fa.

Un ultima osservazione...
Dire che "la gente pagava poco o niente" non é una cosa corretta, in quanto genera dubbi e pensieri.
Se si intende che qualcuno non pagava, allora che lo si dica.
Se invece, con il fatto che si pagasse poco si vuole dare un'etichetta di profittatori privilegiati agli abitanti di Riomaggiore, questo non é giusto.
Abbiamo sentito troppe volte che questo era gratis, quello si pagava poco etc.
Sempre con l'idea di dipingere la gente in un certo modo scroccone, che non appartiene certo alle Cinque Terre.
Che poi qualche domanda in più se la sarebbero dovuta fare, questo é un altro discorso... Ma allora ben altri avrebbero dovuto farsele, e in luoghi ben piú importanti istituzionalmente e politicamente parlando.
Ma evidentemente anche gli scrocconi in giacca e cravatta non si lamentavano di pagare poco o non pagare affatto.

martedì 25 gennaio 2011

Insostenibilità varie... - - -(aggiornato)- - -

Ha avuto un impatto molto forte l'articolo apparso sul SecoloXIX domenica 23 gennaio, specialmente sulle persone che attendono di sapere quale sarà il loro destino.
Abbiamo cercato di rileggere l'articolo, in quanto non sembrava che ci fossero elementi di sostanziale novità rispetto a quanto dichiarato precedentemente dal Commissario Cosentino.

Per cui proviamo a dare una lettura tra le righe, per cercare, come sempre, una prospettiva diversa, cioè quella che c'è qualcuno che tra le righe deve capire qualcosa, oltre al popolo bue che sussulta.

Già da tempo il Commissario aveva indicato che grossa parte delle convenzioni sarebbero state rivedute, non per una particolare cattiveria, ma per un semplice concetto di competenza. Difatti da subito il Commissario aveva detto che sarebbe stato difficile per lui mantenere tutto quanto al di fuori del normale raggio d'azione del Ministero dell'Ambiente, citando servizi normalmente di competenza dei Comuni (asilo, anziani, mobilità) se non di gestione squisitamente discrezionale di cooperative indipendenti.

Si gioca ancora sui numeri, in quanto, a detta delle cooperative stesse, la cifra finale si attesterebbe sulle 140 unità escluso gli stagionali, escluse le cooperative di Vernazza e Monterosso, che per una certa mantenuta indipendenza hanno conservato sane le tasche.
Comunque si calca la mano prospettando che da 220 occupati si passerà a 30.
Questa informazione è un pochino insostenibile, nel senso "psicologico" del termine, se la legge uno che aspetta notizie gli viene un colpo, senza che venga aggiunto che le convenzioni restanti possono essere sottoscritte dal Comune di Riomaggiore.

Rileggendo ancora si percepisce una forte pregnanza della CGIL, che il 29 settembre è atterrata col primo Jet a Riomaggiore, che evidentemente relaziona alla giornalista una serie di questioni.
La Mastrantonio rimprovera il Commissario di aver dato frettolose dichiarazioni, dicendo che i bilanci erano apposto, ma che adesso forse la realtà è ben diversa.
Viene ricordato al Commissario Cosentino che era diretto responsabile del Parco, in quanto era Direttore Generale del Ministero, addirittura viene ricordato come anche nell'Area Marina Protetta, vi fossero esperti del ministro vicini a lui, come tale Viviana Palanca, considerata a lui vicina, e che avrebbe partecipato a meeting internazionali (qualche genio ha evidentemente messo "Cosentino Palanca" su google).
Che sorta di messaggio può essere questo?

Un altro esempio, dopo vari appelli alle istituzioni, l'ultimo paragrafo contiene un ulteriore messaggio criptato:
la situazione sta diventando calda, e qualcuno potrebbe rivelare cose sconvenienti, tipo che c'erano persone a libro paga che di fatto non venivano a lavorare, e che pure qualche consulente della Capitale si è cuccato belle palanche a fronte di non si sa bene quale consulenza.
In questo cosa leggiamo?
C'è qualcuno che è meglio che stia zitto o qualcuno che deve far qualcosa?
Potrebbe spuntare il nome di qualche politico locale o regionale, che magari adesso è troppo timido?

C'è un tentativo di imbrigliare il Commissario Cosentino con informazioni al momento in possesso di pochi?
Se questa è la propositiva collaborazione, beh, sembra insostenibile, dal punto di vista diplomatico.

Sempre sotto virgolette della Mastrantonio si fa un ragionamento per il quale il Commissario Cosentino sta facendo grossi errori a smantellare grossa parte del sistema Parco senza alternative e senza aver dato certezze sui bilanci.
Paradossalmente forse Cosentino sta preparando l'unica strada percorribile, cioè appurato che le convenzioni sono di fatto non sostenibili economicamente e legalmente per l'Ente Parco, egli sa bene che solo il Comune di Riomaggiore potrà mettere una pezza a questo intrico di rapporti socio economici, e se non si arriverà a tal momento con la situazione in chiaro probabilmente nessuno potrà salvare nulla dell'intero sistema. A questo punto se si procedesse con convenzioni fasulle il rischio di un provvedimento degli organi di controllo superiori sarebbe irrimediabile e il sistema imploderebbe.
Siamo certi che forse Cosentino ora avrà un'idea più precisa del bilancio, e se adopera certe scelte non lo fa con spregiudicatezza, ma dall'alto della sua esperienza.
Quando sarà noto a tutti, forse si potrà fare anche un resoconto socio-economico del successo del Parco, che non può essere ridotto all'afflusso turistico.
Anche noi eravamo molto critici, ma abbiamo constatato un atteggiamento assolutamente pragmatico e realista del Commissario, atteggiamento che è l'unico a garantire, dato lo scenario da amministrazione creativa che si è presentato, un punto fermo dal quale ripartire.

Sul giornale si dice che Cosentino segua un input da Roma: tagliare.
A noi sembra leggermente diverso, l'input sembra dire: resistere, non fare bancarotta, limita i danni, altrimenti anche il Ministero ne esce a pezzettini.
Effettivamente non si capisce perché ancora oggi, dato che l'inchiesta giudiziaria riguarda il COMUNE DI RIOMAGGIORE e non il PARCO NAZIONALE, se non nella misura in cui le concause hanno determinato le dimissioni del solo presidente, e null'altro del Parco è stato intaccato.
Evidentemente il Commissario al suo arrivo pensava di trovare una situazione meno compromessa.
Difatti la volontà del Commissario è sembrata propositiva, dando disponibilità da subito di finanziare capitoli di spesa di sua competenza, aveva infatti messo a disposizione finanziamenti alla cooperativa Sentieri e Terrazze per il ripristino dei sentieri.

Mentre non si parla della Cooperativa Via Dell'Amore, che è quella più importante, alla quale parecchie convenzioni possono essere revocate, ed è quella con in carico ben 98 persone, si introduce un nuovo attore, la cooperativa Turismo Sostenibile, che nessuno ha mai sentito nominare, ma la quale ha pronto anche un business plan.

Questa sarebbe un'altra cosa insostenibile, che adesso, che il disastro è fatto, emergessero nuove entità pronte a gettarsi sui nuovi appalti, lasciando indietro i ragazzi delle vecchie cooperative, in attesa di sindacati, sentenze, e speranze.

Questo forse al Commissario Cosentino lo potremmo chiedere:
Chi è la coop TURISMO SOSTENIBILE?


Perché se fosse che è roba che viene da lontano e che magari ha sede a Roma o cose simili... beh... non sarebbe molto sostenibile.


Un'altra cosa la vorremmo chiedere al Commissario Cosentino:
Faccia squadra con il Commissario La Rosa, preparate tutto quanto necessario perché da subito, il nuovo Sindaco, chiunque egli sia, sia in grado di procedere immediatamente in soccorso delle Cooperative.
Siamo da oltre 120giorni senza forma di governo locale, arriveremo alle elezioni a stagione cominciata, anche se esula da quanto di vostra competenza in quanto Commissari, è però necessario che Voi, di comune intesa, prepariate possibili soluzioni che le nuove amministrazioni possano rendere operative da subito.





Concludendo l'analisi di questo strano articolo apparso oltretutto di domenica, ci sembrava una specie di fuoco di artiglieria preparatoria.
Oggi, lunedì abbiamo capito meglio, il giudice Panico si doveva esprimere sui 7 dipendenti che hanno fatto vertenza, fortunatamente il loro ricorso è stato accolto e saranno reintegrati a lavorare.
Piccola ma importante vittoria per la CGIL, siamo sicuri che domani i giornali titoleranno la grossa vittoria del sindacato, sbarcato come Cristoforo Colombo in nuove terre da evangelizzare.

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MODIFICA A POST PER ULTIME NOTIZIE - 25-01-11

Apprendiamo dal sito SpeziaPolis, a cui è evidentemente balzato all'occhio come a noi l'entrata in campo di una nuova cooperativa che prima mai era stata menzionata, e sulla quale addirittura troviamo una Visura Camerale di suddetta cooperativa.

Per dovere di "cronaca", e con scusa al Commissario Cosentino se abbiamo pensato che favorisse entrate di Cooperative "foreste", vi proponiamo la lettura di tale documento:

COOPERATIVA "TURISMO SOSTENIBILE" VISURA CAMERALE (CLICCARE).


E noi che pensavamo a Roma...

Non abbiamo chiesto il permesso di linkare a Speziapolis, se non va bene lo toglieremo.


venerdì 21 gennaio 2011

Arrivati al fondo...


Un interessante resoconto che leggiamo dal sito di "Per Riomaggiore" ci rende edotti sugli sviluppi di alcune situazioni presso il Comune di Riomaggiore.
Apprendiamo dunque che la situazione da noi presa in considerazione per quanto riguarda l'ufficio dove é stato delocalizzato lo sportello catastale era veritiera.
Il quotidiano La Nazione addirittura attribuisce all'Osservatorio parte del merito della decisione presa dal Commissiario La Rosa, di interrompere, nei tempi previsti dalla legge, l'erogazione dell'affitto e la disdetta del contratto alla società che lo possiede (ricordiamo che si tratta dell'immobiliare riconducibile alla moglie dell'ex geometra comunale).
Nulla di male nel possedere un fondo a Riomaggiore, ma che a pagarglielo dobbiamo essere noi... No, non lo vogliamo essere.
Non crediamo di avere particolare merito, anzi, siamo noi a ringraziare il Commissario per aver deciso senza indugio, e ringraziamo i componenti di Per Riomaggiore, che si sono interessati della cosa.

Noi possiamo forse prenderci il solo merito di averne parlato, cercando di farlo con elementi che fossero irreprensibili, e non frutto di pettegolezzi. Comunque anche il fatto che un'associazione civile parli di eventuali disfunzioni amministrative é un fatto vecchio come il cucco, ma al quale noi Riomaggioresi, ma forse anche come italiani, non siamo abituati.
Fatti come questo, che sembrano essere il minimo rispetto a quanto successo, nel mondo anglosassone o nordeuropeo determinerebbero dimissioni di sindaci e licenziamento in tronco di funzionari comunali.
Qui si casca sempre dalle nuvole, e le responsabilità vengono saldate sempre a spese dei cittadini.

Questo fatto del fondo in affitto era noto ai più, confermando quindi che quando certe voci girano con insistenza, spesso ci sono delle verità, ed era senza dubbio noto a chi in comune é addetto alla formulazione e alla conservazione di certi Atti.
Forse il fatto che il commissario non é stato informato tempestivamente é da addebitare ad un certo atteggiamento poco collaborativo, di cui anche di questo si parla abbondantemente, che tutt'ora aleggia presso il palazzo comunale.

Dopo aver postato l'intervista dell'ex presidente Bonanini abbiamo ricevuto varie email, e abbiamo dovuto moderare, eliminandoli, commenti molto infuocati. Ricordiamo di attenersi a normali regole di netiquette, evitando insulti gratuiti e provocazioni inutili.
Ci hanno anche accusato di dare spazio, di fornire la possibilità di diffondere versioni di parte e palesemente finalizzate a distorcere la realtà e la percezione delle cose.
Parecchi hanno criticato il giornalista, per non aver fatto domande piú precise, e aver lasciato che l'intervista procedesse praticamente parlando di tutto e di niente.
Altri siti si sono occupati di commentare l'intervista, come SpeziaPolis , prospettando pesanti effetti sulle amministrative per le potenziali ingerenze che potrebbero intervenire.

Noi abbiamo semplicemente lasciato che le persone possano ascoltare quanto uno abbia o voglia dire, senza aver necessita di dovere commentare.
Se un utente vuole farlo può utilizzare i commenti e far sapere cosa pensa.
In ogni caso dato che questa cosa ha evidentemente causato scombussolamento, abbiamo pensato di attivare i Sondaggi, così sulla destra del blog potete cliccare e far sapere semplicemente qual é la vostra percezione dominante.

Del resto la gente di Riomaggiore avrà molteplici elementi su cui basare un'opinione, la gente di fuori ne avrà meno, ma quanti mantengono una mente lucida sapranno se l'intervista era puntuale e pertinente.
In ogni caso non ci interessa molto entrare in un terreno fangoso, non ci interessa dare giudizi, le cose sono quello che sono.
Ci interessa solo andare avanti, che é l'unica cosa che farà bene a tutto e tutti.




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domenica 16 gennaio 2011

Censura, mainstream, noi e il resto...

Partiamo dal nostro blog, dopo due mesi di attività, abbiamo deciso di fare "profiling", un internettiano termine per edulcorare la parola censura.
Abbiamo deciso di moderare i commenti, dopo aver fatto un piccolo bilancio del risultato ottenuto dall'anonimato incontrollato.
In pratica non ci è servito a molto, se non a infuocare certe discussioni, o a deviare le discussioni in maniera totalmente fuori luogo.
Non limitare la libertà di commento ha parzialmente dato la possibilità a qualcuno di creare piccole zizzanie, non tanto per i contenuti, quanto per il fatto di rubare le identità, e di firmarsi con nomi ambigui e non distinguibili, tentando di ricreare un clima di sospetto che ormai pretendiamo morto e sepolto.
Per cui da oggi abbiamo deciso di moderare i commenti, e avevamo due scelte, eliminare l'anonimato costringendo l'utente a lasciare la propria mail, o dar la possibilità di scrivere in massima libertà previa approvazione.
Abbiamo scelto la seconda, alla quale adempiremo con rigidità nel limitare i contenuti ambigui e quelli maleducati. In attesa di migliori mezzi tecnologici questo è la cosa provvisoria migliore.
Del resto è quello che avviene ovunque e noi ci adeguiamo, un pochino a malincuore, avendo fatto troppo conto nella buona fede.

Oggi un nostro post è stato citato nel quotidiano SecoloXIX, ci eravamo molto preoccupati quando l'abbiamo saputo, prospettando una qualche strumentalizzazione, invece siamo stati ben interpretati e ben riportati.
Non sappiamo se la cosa aiuterà il Commissario La Rosa a decidersi di convocare un'assemblea pubblica, ma consideriamo che sia un contributo, ed è un segno che costituire un'associazione, cercare di darsi una rotta e provare a scrivere qualcosa di utile, può servire qualcosa.

Ci sono state molte critiche all'informazione mainstream, cioè quella generale, prodotta da Media di larga diffusione, ma spesso che tende a produrre una versione delle cose potenzialmente condizionata o strumentalizzata. Informazione non falsa, ma impossibilitata a fornire in maniera non sconveniente versioni di avvenimenti o situazioni politiche.
Beh, questa volta ringraziamo il SecoloXIX, nella penna di Sondra Coggio, che riteniamo abbia colto lo spirito delle nostre parole in maniera precisa.
Sappiamo che questa giornalista è stata criticata da molti, sia da chi le ha attribuito un atteggiamento troppo colpevolista e nell'aver dato troppo peso alle situazioni di colore nelle intercettazioni, ed è stata criticata molto per aver usato in maniera disinvolta affermazioni scritte da utenti di Facebook trasformandole in dichiarazioni politiche.
Sarà come diceva Prodi quando faceva le Manovre Finanziarie, che scontentare tutti voleva dire di aver fatto un buon lavoro?
Noi non possiamo fare altro che ricordarle la sua enorme responsabilità, che come giornalista ha, di dover informare nella migliore maniera possibile la gente, senza cadere nelle trappole in cui spesso troppi  giornalisti cadono.
Cara Sondra, se un giorno ti inviteranno a mangiare e alloggiare a sbafo, dare un lavoro a un tuo parente, a farti qualche bel grosso favore e a lusingarti bene bene... ecco, se accetterai sappi che non potrai più scrivere liberamente.

Questo non vuol dire che ci arruffianiamo e che i Media non possano fare di meglio, come non vuol dire che noi dobbiamo fare loro concorrenza, dato che noi non siamo una testata informativa, ma un semplice blog.
Però riteniamo che continuare e implementare la proposta di diffusione di idee, pensieri, opinioni e immagini sia fondamentale,  e che quindi sia conclamato il fatto che le informazioni veicolate da Internet siano fonte di pluralismo e rendano sempre più difficile la possibilità di nascondere le menzogne e la volontà di imporre il pensiero unico.

Per non finire ingannati un altra volta abbiamo un estremo bisogno di avere accesso a tutte le informazioni possibili e sviluppare una capacità più affinata nel selezionare le notizie, le loro fonti, e anche talvolta nel saper leggere tra le righe.
Questo per non cadere nella trappola del mainstream, e quindi per non fare parte del coretto che accompagna la diffusione di informazioni con cui vogliono plasmare la nostra opinione o confonderci con giochi di prestigio.
Anche per non perdere di mira le questioni di sostanza, che spesso attraverso la rappresentazione della forma dei fatti tendono ad portarci lontano dalla questione di fondo.

Per questo il nostro tentativo continuerà ad essere quello di portarvi una prospettiva diversa, di farvi leggere nel nostro Blog un fatto, la sua disamina, di porci domande o di dare una diversa interpretazione delle cose. Nel fare questo auspichiamo di contribuire, come già dicevamo nei nostri primi post, al quell'insieme di cose più vicino possibile alla rappresentazione della Verità.

Un piccolo esempio pratico?
Le notizie di questi giorni, la volontà di spostare l'attenzione su piccoli fatti riconducibili alla piccola edilizia privata possono essere letti come un tentativo di far deviare l'occhio per nascondere cose ben più pesanti.
Il cemento che si è versato in questi anni, non è certo attribuibile all'edilizia privata intesa come l'abitante di Riomaggiore o Manarola che si fa o amplia casa sua. Se poi per edilizia si intendono strutture recettive, come il mancato Villaggio Europa o strutture invece realizzate e operative come a RIOMAGGIORE, la cosa sarebbe più interessante.
Invece si vuole portare l'attenzione su "quello che si è fatto un metro di bagno in più".
No, le cose non stanno così, sono ben diverse, sia nell'edilizia e nelle opere cosiddette pubbliche, ben altro c'è dietro.
E gli eventi che ci hanno portato a questo stato di cose, a questo strage di vite compromesse e condizionate, a questo baratro civile, istituzionale e occupazionale sono ancora più profondi.

Comunque se si vorrà parlare di edilizia, siamo sicuri che nasceranno spunti, da oggi infatti è accessibile un'altra voce, quella delle "Libere Cinque Terre", un gruppo Facebook che si propone di condividere immagini scattare nel corso degli anni e dare un contributo:
Un piccolo contributo verso la presa di coscienza che la questione delle Cinque Terre non è solo giudiziaria, ma anche e soprattutto politica: i reati sono solo la punta dell'iceberg, sotto c'è molto di più, a cominciare dal problema della trasformazione del territorio e della cementificazione...
Il gruppo, che nasce impersonale, ritiene che al momento la garanzia dell'anonimato garantisca maggiore libertà alle tematiche che vogliono offrire.
Noi al momento non li conosciamo, ma diamo il nostro benvenuto.

giovedì 13 gennaio 2011

I Floridi Porci Comodi


Come diceva qualcuno forse a pensare male spesso ci s'azzecca.
Avevamo iniziato il nostro post dedicato all'ufficio dove é delocalizzato lo sportello catastale di Riomaggiore, in via Pecunia, moderando le "maldicenze" che vedevamo il Geom. Tarabugi proprietario del fondo.
Siccome si cerca sempre di fare un lavoro corretto abbiamo curiosato al catasto e avevamo appurato che la proprietà era di Banca UBI, da qui il titolo del post UBI maior minor cessat... Ma chi paga?, in quanto si riteneva erroneamente che il fondo in questione fosse semplicemente passato di mano da un'immobiliare ad un altra, e dato che non erano apparentemente emerse società intestate ai soliti noti ci eravamo quasi arenati.

Poi un nostro prezioso lettore ci ha dato un suggerimento, e cioè che l'immobile é effettivamente intestato a Banca UBI, ma alla divisione Immobiliare LEASING.
Quindi il proprietario é si la banca, ma in via provvisoria, fino a che l'usufruttuario finisce di pagare il LEASING.

Nel contempo chi usa il fondo può destinare ad altri l'utilizzo, quindi mettendoci dentro un inquilino, e semplicemente l'intestatario del LEASING può percepire un affitto, e con questo pagare le rate alla banca.
Specialmente se c'é un inquilino tranquillo ed affidabile, a questo punto si può dormire tranquilli, dopo un certo numero di anni l'immobile diventerà il nostro, senza che noi dobbiamo sborsare un euro.

A Riomaggiore, quale inquilino migliore del COMUNE DI RIOMAGGIORE si poteva trovare?

Appurato che chi voleva comprarsi il fondo voleva utilizzare l'affitto pagato dal Comune, adesso bisognerebbe capire chi é che voleva fare questa florida operazione immobiliare.
Bene, sembrerebbe che l'intestatario del LEASING sarebbe la società "Immobiliare Viani Genny SAS", già citata nel nostro post I porci comodi, che scrivemmo tempo fa, in merito all'Agenzia Viaggi del Parco Nazionale Cinque Terre.
A quanto risulterebbe, la suddetta società farebbe capo alla moglie del Geom. Tarabugi.

Quest'ultimo, appena uscito qualche giorno fa da Villa Andreino, ha dichiarato, al SecoloXIX, che i beni immobili posti sotto sequestro cautelativo dalla Procura, sarebbero frutto della florida attività delle moglie.

Adesso le considerazioni da fare quali sono?

Forse, a parte un osceno conflitto di interessi, forse non si palesano reati, sul fatto che la suddetta società immobiliare abbia comprato un fondo a Riomaggiore con un LEASING, e che lo abbia affittato, e che questo inquilino sia il Comune di Riomaggiore.

Peró viene spontaneo chiedersi quale pazzo Sindaco concederebbe un affitto, per un fondo totalmente inutile, dato che le attività dello sportello potevano essere svolte in Comune, ad una società della moglie del responsabile del suo Ufficio Tecnico.
Basta leggere il post dedicato a questo, per accedere alla convenzione firmata dall'allora Sindaco.
Purtroppo, allo stato delle cose, appare chiara la limitata discrezionalità decisionale a cui era stata ridotta questa figura istituzionale.
Insomma, nel contesto generale, queste operazioni sono state possibili per la deriva totale nel nostro comune, ma di certo non sono state fatte senza che gli attori principali che operavano ne fossero all'oscuro.
Insomma se queste cose sono successe é perché é stato concesso che succedessero, e forse a fronte di un'oscura contropartita.
Qui non é un discorso occupazionale, dato che gli impiegati in tale uffici avrebbero potuto svolgere il compito preposto direttamente nel palazzo comunale.

Questo é oltretutto ripetuto per quanto riguarda l'Agenzia di Viaggi, quindi con una volontà di mungere tutto quello possibile, a discapito delle tasche anche delle cooperative che ora sono in un mare di disgrazie.

Insomma parte di questo florido modo di fare impresa é stato pagato con le finanze del Comune di Riomaggiore e delle Cooperative del Parco Nazionale Cinque Terre, difficile pensare che l'anello di collegamento tra queste due realtà non abbia una responsabilità quantomeno morale.
Responsabilità che forse anche l'apparato di funzionari che tutt'ora opera in comune dovrebbe sentire, vergognosamente.

Sarà forse per questo, se è vero, ma molte persone sarebbero sicure di averlo sentito e sarebbero pronte a confermarlo, che il Geom.Tarabugi sembra amasse dire la seguente frase?

A quelli di Riomaggiore gli piace prenderlo nel culo, e più spingi più gli piace.

Pensando a chi siano quelli di Riomaggiore, i primi che ci vengono in mente sono i nostri padri, le nostre madri, i nostri figli, i nostri fratelli, e infine pure noi.



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mercoledì 12 gennaio 2011

No... Chelsea non é Riomaggiore...


É toccato al Secolo XIX provare ad introdurre al grande pubblico l'intricato panorama elettorale che si preannuncia per il Comune di Riomaggiore alle prossime elezioni.
E meno male che dicevano che non c'era nessuno che voleva candidarsi.
Da tempo anche i nostri lettori ponevano legittimi quesiti sui movimenti di tipo politico in atto, e noi sempre abbiamo lasciato stare, perché forse non é compito di un'associazione parlare di liste politiche in senso stretto.
Naturalmente conserviamo la nostra capacità di giudizio personale, ma commentare un guazzabuglio di Liste "in progress", quasi a livello di pettegolezzo, forse non é il caso.

Proprio nel post precedente abbiamo accennato al percorso fatto dalla comunità americana di Chelsea per ripartire realmente con una amministrazione civica totalmente nuova, addirittura modificando lo statuto comunale e attuando un complicato ma efficace sistema per giungere da assemblee pubbliche alla selezione di candidati presentabili.

Come ha sottolineato un nostro lettore, ci sono moltissime differenze tra noi e la comunità americana. É vero, sono moltissime, per forma e proforma, essendo già di per sé differente l'organizzazione statale negli usa, federale e con una ampia autonomia locale.

Non era certo una forzatura che volevamo imporre, ma semplicemente mettere all'attenzione un esempio interessante.

Quello invece possiamo constatare dall'articolo del Secolo di oggi, e che da noi potenzialmente é in atto un meccanismo opposto.
La comunità é messa di fronte a molteplici proposte in cui si mescolano ordini di scuderia, riciclati di ogni tipo, gruppi e associazioni assemblate dal giornalista in maniera non proprio precisa, ma cogliendo l'atmosfera di fondo.
La comunità non sembra passare attraverso un processo chiaro, che parte da una comprensione del fenomeno che ha vissuto, ad una nuova Era con ferrea consapevolezza che indietro non si torna e che é inutile provarci.

Forse disabituati alla partecipazione, non aiutati da politici disinteressati e trasparenti, non informati da giornali indipendenti, questo processo é molto più difficile, in una nazione in cui il sentimento reale di partecipazione alla democrazia non é insito nel cittadino.
E quel poco che rimaneva dei principi costituenti é stato fiaccato da anni di imbarbarimento dei governi nazionali, regionali e locali, dove il sistema di governo é degenerato fino a schiavizzare i cittadini al proprio servizio, inebetendoli in favore dei potenti che perseguono interessi di parte.

Comunque benvenga un'abbuffata di proposte elettorali, dato che alla fine il popolo sovrano, se adeguatamente informato e consapevolizzato, potrà scegliere.
Questa, infatti, non é una critica alla legittimità che ci siano in moto tante liste, é forse un appunto, una constatazione al fatto che quello che non si deve perdere di vista é lo scopo ultimo di proporre qualcosa di veramente nuovo, che garantisca assoluta trasparenza, uguaglianza, ma che soprattutto sia in grado di fornire al paese una nuova coscienza civica, un rinnovato patto con le istituzioni, fondato sulla fiducia nel merito e non nell'atto di fede.

Forse la strada sarà più tortuosa, se passeremo tra questa selezione dei rappresentanti attraverso proposte oscure, sponsorizzazioni dubbie, partiti che contrattano tra loro sottobanco, eventuali candidati buttati al macello attraverso chiacchiere e sussurri, che tutto fanno sperare, che ad una reale rinascita civica.

Quante cose del resto sono ancora dubbie, a partire dalle finanze comunali, sulle quali aleggia un terrore raccapricciante, manco fossimo sull'orlo della fossa delle Marianne.
Infatti in questo crepuscolo della democrazia anche questo é da chiarire, come mai ancora un commissario del governo non abbia aperto bocca, rimanendo barricato in un silenzio ponziopilatesco, sperando di levarsi di impiccio quanto prima.
Evidentemente non é interessato al fatto che sarebbe suo dovere, quantomeno morale, esporre, ad una cittadinanza tanto confusa quanto disinformata, il quadro della situazione. Non fosse altro che per dare al popolo gli elementi utili a farsi un'idea se effettivamente il comune sia stato bene amministrato o se sia stato spregiudicatamente usato a proprio comodo, sia esso politico o personale.

Fa bene dunque la coordinatrice del laboratorio dei Riomaggioresi Nel Mondo, Anna Pasini, a chiedere lumi sulle finanze comunali, sperando che la sua richiesta non vada a finire nel plico delle numerose richieste già fatte dai consiglieri del gruppo Per Riomaggiore, che evidentemente con idee precise sul diritto amministrativo, hanno creduto da tempo, che la temuta trasparenza fosse solo un dovere da perseguire.

Tutta la popolazione auspica che il commissario La Rosa indìca un incontro con la popolazione per illustrare la reale condizione delle casse del nostro comune.
Speriamo che queste richieste siano ascoltate, perché sarebbe un grosso errore lavarsi le mani e lasciare il popolo nel dubbio, dubbio che la sua posizione di garante superpartes potrebbe chiarire.

Un pettegolezzo ci sarebbe, non sappiamo se sia vero, ma sembrerebbe che il commissario si sia espresso sul fatto che incredibilmente molta gente vada da lui per chiedere favori.
Beh, forse non c'é tanto da stupirsi.
Sono forse sempre i marinai che rovinano il porto?

Sperare non é sufficiente questa volta, ma speriamo veramente che un barlume di coscienza, buon senso, decenza e dignità illumini questo paese, e conservi a quanti di buona volontà la voglia di aiutare Riomaggiore
a ritrovare la retta via.

domenica 9 gennaio 2011

L'America? Sta qua...

Diamo uno sguardo a questa vicenda avvenuta a Chelsea, una città nello stato del Massachusetts.
All'inizio degli anni '90 fu scossa da una decapitazione totale delle istituzioni, rivelando un sistema totalmente clientelare, prepotente e corrotto che portò al fallimento il municipio e tutte le strutture pubbliche, inclusa la scuola.
Una volta instaurato il commissario federale iniziò un lavoro della popolazione, che stanca di essere governata in quel modo, decise di ripartire da zero.
Un processo non facile che ha messo a dura prova la città, in un estenuante ma entusiasmante percorso attraverso la riaffermazione delle regole e della democrazia partendo dal basso, riscrivendo lo statuto del municipio, e trovando figure nuove e indipendenti tra la gente comune.
Una vicenda con impressionanti correlazioni con quanto è avvenuto da noi, e con questo piccolo contributo vogliamo dare i nostri migliori auguri e il nostro supporto al Laboratorio che è cominciato oggi presso la sede dei Riomaggioresi Nel Mondo.



Prima di tutto consigliamo la visione dell'ultima puntata di Agenda del Mondo, un programma di Rai3, che è andato in onda ieri notte:

Agenda Del Mondo, puntata del 08/01/2011

Il video è in Microsoft Silverlight, lo dovrete vedere nel sito originale della Rai, nel riquadro in alto a destra.

Poi riproduciamo questo scritto del Prof. Amato Lamberti, apparso sul blog Il Mediano, il 14-04-2010:

COMUNI CORROTTI E CITTADINI RASSEGNATI
Ci sono Enti pubblici in cui il buon governo è una chimera e i cittadini sono rassegnati all’andazzo. Bisogna essere capaci di allontanare i peggiori e immaginare una realtà diversa. Un esempio concreto.
Di 
Amato Lamberti



In Italia c’è una legge che permette di sciogliere i Comuni, come anche altri Enti pubblici, nel momento in cui si accertasse che sono condizionati, o addirittura "infiltrati", dalle organizzazioni criminali. Non si prevede, invece, nessun intervento sulla comunità nella quale si verificano queste situazioni di condizionamento del crimine organizzato. Anche per gli amministratori pubblici direttamente coinvolti non si prevedono misure interdittive relativamente alla loro carriera politica.

L’idea sembra sempre essere quella della camorra come "corpo estraneo" rispetto ad una società complessivamente sana. L’importante è quindi colpire i criminali camorristi che impongono con la forza e con il terrore la loro legge e il loro predominio, perché in tal modo si ripristina la legalità nell’amministrazione e sul territorio. Una carenza su cui nessuno mai si interroga e che invece sarebbe importante come dimostra un esempio americano.

All’inizio degli anni novanta Chelsea, Massachusetts, era considerata una delle città più clientelari, corrotte e inefficienti d’America: Metà del consiglio comunale, compresi quattro sindaci, era stato condannato per corruzione; il corpo di polizia, invece di lottare contro il racket, lo favoriva; i pompieri prendevano tangenti per appiccare gli incendi e permettere alle ditte in fallimento di incassare i soldi delle assicurazioni; l’intero sistema scolastico pubblico era in uno stato di ingovernabilità tale che lo Stato del Massachusetts decise di affidarne la gestione in appalto provvisorio alla Boston University. Chelsea è una piccola città di provincia, di 28.000 abitanti, subito a nord di Boston, nello Stato del Massachusetts.

La storia di Chelsea è interessante, per noi campani (ma anche per tutti i meridionali e non solo) perché è la storia di una intera città che passa dal consenso alle cosche malavitose, al consenso democratico partecipato, attraverso un intervento congiunto di magistratura, riforma istituzionale e partecipazione dei cittadini alla stesura di un nuovo statuto della città. Praticamente tutti gli abitanti della città, dopo il commissariamento del Comune, da parte dello Stato, vista la situazione di totale illegalità, vengono chiamati a contribuire alla scrittura della loro costituzione.

Quando, nel 1990, fu imposta a Chelsea, da una delibera del Parlamento statale, la gestione commissariale, il Comune era in mano ad una cricca di notabili: l’accesso ai servizi “pubblici” era consentito solo a chi aveva le “giuste conoscenze” e anche la possibilità di trovare un lavoro dipendeva da un sistema di protezioni piuttosto che da capacità e criteri di competenza. Chelsea era un caso particolarmente grave di degenerazione della responsabilità politica e di alienazione dei cittadini: coloro che ricoprivano cariche politiche seguivano regole di condotta completamente autonome e diverse da quelle per le quali erano stati designati. All’inizio degli anni novanta la città aveva accumulato un deficit di dieci milioni di dollari su un bilancio di quaranta e questo nonostante un salvataggio statale dalla bancarotta di ben cinque milioni di dollari.

Dopo molte resistenze si approvò il commissariamento che assegnava allo Stato una autorità assoluta sulla città, sospendeva i poteri del governo locale, e obbligava il commissario a presentare al governatore la proposta di una nuova forma di governo in grado di impedire le disfunzioni precedenti, proposta incorporata in un nuovo statuto della città, in sostituzione di quello vigente. La grande novità del commissario nominato, Lewis Harry Spence, fu quella di non affidare la redazione del nuovo statuto ad un consulente, anche molto titolato, ma di affidarne la redazione agli stessi cittadini che avrebbero dovuto sostenerlo: "se nessuno sa cosa c’è scritto, come facciamo a farlo rispettare?".

L’idea era quella di elaborare uno strumento per aprire le porte del governo della città a tutti i cittadini di Chelsea, allo scopo di insediarvi una nuova e vitale democrazia.
Il progetto è riuscito grazie anche all’applicazione dei "Programmi di negoziazione" messi a punto dalle più importanti Università americane, come Harvard e Mit. Quante sono le Chelsea sul nostro territorio? In quanti Comuni c’è una realtà di corruzione e la convinzione tra i suoi abitanti che così era e così sarebbe sempre stato? In quante realtà chi osa affermare la possibilità di un buon governo viene considerato ingenuo e ignaro di come vanno davvero le cose?

Furono le attività illegali di una minoranza che avviarono Chelsea giù per la china della corruzione; altri diedero il loro contributo accodandosi, visto che già lo facevano tutti; altri ancora contribuirono passivamente, guardando da un’altra parte o evitando qualsiasi forma di impegno, visto che già accettavano la corruzione come realtà. Situazioni che conosciamo bene, anche perché ci viviamo dentro. Come Chelsea dovremmo essere capaci di allontanare per sempre dal potere e punire i personaggi peggiori, e di mettere in gioco, nella politica e nell’amministrazione, gente capace di immaginare una realtà diversa per l’intera comunità.

mercoledì 5 gennaio 2011

UBI maior, minor cessat, ma chi paga?

Tra sussurri, voci incontrollate la caccia al tesoro si fa serrata.
Da tempo ormai si dice che l'immobile in cui ha sede lo sportello catastale a Riomaggiore, nel Piazzale della Chiesa, sia di proprietà di una delle società collegate al Geom. Tarabugi.

Ci sentiamo di spezzare una lancia in favore di Tarabugi, in quanto egli potrebbe essere destinato ad essere il capro espiatorio di molte cose, essendo la persona meglio sponsorizzata nel ruolo di "cattivo".

Dunque torniamo al nostro ufficio catastale.
Tempo addietro l'Agenzia del Territorio ha creato a livello nazionale la possibilità di avere Sportelli Decentrati, creando dei protocolli di intesa con i comuni.
Questo dettato da esigenze varie, tra cui la legge 267/2000, e dalle possibilità di informatizzazione attuali.
In genere questo servizio viene fatto direttamente all'interno del comune.
Per cui i comuni generalmente mettono a disposizione il personale (che è personale comunale formato dai tecnici del catasto centrale) e le apparecchiature necessarie (computer collegato ad internet, stampante e telefono).

Comunque per chi ha voglia di farlo si può leggere il protocollo di intesa, presente nel sito del Comune di Riomaggiore.

Tale documento è protocollato al numero 10300 il 3 dicembre 2008 (prendiamolo per buono).

Come si nota nel sito dell'Agenzia del Territorio di La Spezia tutti i comuni della provincia hanno presso la loro sede lo sportello catastale (persino a Manarola), mentre a Riomaggiore si legge questo:

Comune di Riomaggiore:
tel. 0187 760211 fax 0187 920866 
Riomaggiore (nei locali del Parco Nazionale delle Cinque Terre) 
via Pecunia (Piazzale della Chiesa) 
martedì e sabato dalle ore 09.00 alle ore 12.00

I suddetti locali in Via Pecunia, sarebbero in uso al Parco e non al Comune?
Però chi è il proprietario dell'immobile, dato che questo preme sapere ai nostri lettori?

Bene, dal 24 settembre 2008, il proprietario dell'immobile è UBI LEASING SPA, con sede in Brescia.
Ebbene si, l'immobile in cui ha sede il nostro sportello catastale è di una banca.


Chiaramente l'immobiliare che fa capo al gruppo UBI ha anche sede a La Spezia, verrebbe strano pensare che da Brescia siano venuti a comprare un fondo di 1,5 vani, che poi fondo non è in quanto trattasi di categoria A4.
E comunque se l'inquilino dentro c'era già, sono stati fortunati, anziché del solito focacciaro sfigato possono contare su di un bell'affitto tranquillo da parte di un ente pubblico.

Quindi i nostri cacciatori di misteri sono delusi?

Forse una domanda ci sarebbe, la questione forse alla fine non è di chi è il fondo, ma è per quale ragione un ente pubblico dovrebbe pagare l'affitto di una locale che non gli serve?
Per quale ragione un comune deve dare dei soldi ad una banca?

Il servizio potrebbe essere svolto all'interno del comune, risparmiando un affitto e dedicando tale risorsa economica alla manutenzione del proprio patrimonio immobiliare, come le cadenti Scuole Elementari, ad esempio, o ad altri servizi sociali di competenza comunale.

Poi alla fine non sappiamo chi lo paga questo affitto, se lo paga il comune, il parco o le cooperative, dato che nel sito dell'Agenzia del Territorio viene indicato come "locale del Parco Nazionale".

Quindi la domanda dovrebbe essere:
Chi paga?
Tranquilli, tanto paghiamo sempre tutti, a guadagnarci invece forse sono in molti meno.