Più che un post forse è una lettera di ringraziamento e se vogliamo di saluti.
60 post in 6 mesi, molte situazioni analizzate, molte critiche fatte e ricevute.
La vita è in costante cambiamento, spesso questi cambiamenti non sono pianificati.
Come diceva Charles Bukowski:
"What matter most is how well you walk through the fire"
Gentili lettori,
sono cambiate troppe cose in questi mesi, gli eventi sono stati così fitti e densi, che è impossibile ricordarli, quello che importa è dove siamo adesso.
Quando decidemmo di fare l'Osservatorio Riomaggiore" non c'era un'idea precisa, ma in sostanza si voleva dare un messaggio:
Qualsiasi cosa sia successo in passato, domani faremo quello che c'è da fare per proteggere noi e la nostra terra, da qualsiasi attacco alle nostre libertà e alla nostra dignità.
Abbiamo iniziato quindi un blog libero, che non richiedesse affiliazioni, e che desse la possibilità di commentare anche anonimamente.
Abbiamo scritto volutamente post accesi e dai toni marcati, perché parole dette in tono pacato vengono ripetute in giro sussurrando, e parole dette con toni forti vengono ripetuti a voce normale.
Il punto era contribuire alla diffusione di notizie e fatti, per impedire che la paralisi facesse nuovamente preda il libero pensiero, e tutti tornassero nelle tane.
Altre realtà hanno contribuito alla normalizzazione e alla pulizia del paese, sono convinto e contento di aver dato un contributo.
La molteplicità delle voci è per me un valore irrinunciabile.
Infondere coraggio e desidero di liberarsi del conformismo e del silenzio sono sempre stati il riferimento.
Fuori dal coro delle parole dette a metà, del fintobuonismo, e di quelle false buone maniere che nascondono intenzioni.
Quando si deve procedere innanzi e lasciare alle spalle una stagione, questo va fatto in maniera netta.
Solo in seguito è stato chiaro per me che se si vuole partecipare attivamente ad un processo di cambiamento, lo si deve fare in maniera attiva.
Osservare appunto, può diventare troppo facile.
Arriva un momento che realizzi che non è più tempo di lasciare ad altri operare scelte, ma è tempo di entrare nel vivo.
Dunque alla fine sono approdato all'idea che forse era giusto mettersi in gioco politicamente, come hanno fatto giustamente altri.
Come giustamente e liberamente si deve fare, se alle proprie idee si tiene con sufficiente forza da superare l'egoismo che spesso ci fa pensare al proprio orticello.
Poi sono venute le elezioni, e queste elezioni sono state vinte da PerRiomaggiore, cui sono entrato a far parte.
Il risultato ottenuto è stato buono, abbiamo vinto, ed io personalmente ho preso un discreto numero di preferenze, e dunque farò parte della nuova amministrazione.
Siccome mi tocca il compito del vicesindaco, e ciò è incompatibile per l'Art.30 del nostro statuto, ho rassegnato le dimissioni dalla presidenza dell'Osservatorio.
Dato che ci leggono anche da fuori, ho pensato di specificare quanto sopra, onde evitare malintesi.
Dunque adesso è ora di darsi da fare.
Calata la tensione pre-elettorale ci saranno situazioni che non faranno tardi ad emergere, e che ci verranno sollecitate con più forza di quanto sia mai stato fatto in passato.
Al potente si sorrideva dolcemente, adesso in Comune potranno mostrare i denti anche i chihuahua.
Ma da qualche parte si deve ricominciare, e sono orgoglioso che la gente mi abbia dato la possibilità di contribuire a farlo.
Ringrazio le molte persone che mi hanno votato, sono stato sorpreso dai numeri, in quanto mi ero mosso solo in una ristretta cerchia di amici, dato che mi risultava imbarazzante andare in giro a chiedere preferenze.
Ringrazio molti anziani con cui ho sempre avuto un rapporto di rispetto, e che mi hanno dato forza quando parlavo con loro. La saggezza ha sempre bisogno di poche e semplici parole, meglio se in dialetto, per dire verità che altri nascondono con fiumi di discorsi.
Ringrazio i miei bambini che sono la ragione suprema per cui uno sa di dover combattere per un futuro diverso.
Ringrazio tutti quelli che non si sono mai tirati indietro di fronte ad una discussione aperta, mettendoci la faccia e le proprie idee, per quanto possano essere diverse dalla mie. Mi hanno dato la forza di continuare la battaglia del portare avanti idee diverse dalle loro.
Ringrazio mia moglie che sopporta il mio impegno, e mi ha ispirato una prospettiva diversa nel confronto, più diretta e aperta, come di norma avviene nei paesi anglosassoni, dove la battaglia per i diritti civili è forte e partecipata.
Ringrazio i miei genitori che non hanno fatto numero negli incontri elettorali, e che mi hanno supportato nelle idee. Soprattutto mi hanno insegnato a lavorare seriamente, e che una solo una vigna coltivata con costanza e dedizione darà una botte piena.
Ringrazio che sono nato a Riomaggiore, e che ci sono nati i miei avi da secoli. Non si rinuncia ad una vita in un posto come questo, qualsiasi cosa avvenga, solo per rispetto dei sassi ancora in piedi.
Ringrazio chi mi ha mandato i tanti messaggi di auguri.
Quello che mi ha colpito di più dice che sono "un autoctono integralista e che per questo sono una garanzia per la nostra terra".
Credo che questa persona non si sbagli, chi mi conosce sa anche che alle cose ci vado in fondo.
Grazie anche per avere letto tutto questo.
Dedico questa vittoria elettorale a Vittorio Arrigoni, recentemente morto a Gaza.
Alessandro Palermo