venerdì 19 novembre 2010

Asilo Nido di Riomaggiore: del fiore all'occhiello ora le spine.

Continua il clima di incertezza nell'assetto scolastico del Comune di Riomaggiore.

Le ripercussioni delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto il comune di Riomaggiore e il Parco Cinque Terre continuano far vacillare strutture che a rigor di logica non avrebbero dovuto essere interessate da questo tipo di fenomeni.
Da un lato la Scuola dell'Infanzia di Riomaggiore, parte del comprensorio di Portovenere, dall'altra l'asilo Nido "Valeria Paganini".
I due istituti tecnicamente indipendenti sono in realtà collegati da un "Progetto di Continuità", che a quanto pare era stato suggerito da parte dei vertici dell'Ente Parco in alternativa ad un progetto di "Sezione Primavera" auspicato dalla Direzione Scolastica di Portovenere.

Il problema alla fine sono i troppi bimbi?
Il geom. Tarabugi ci aveva visto giusto, quando si lamentava delle sue sottoposte in maternità dicendo "Queste sfornano come bestie… sarà l'aria di Riomaggiore…"?

No, forse tutto è causa di forzature a scopo politico, che hanno deviato il normale rapporto tra cittadino e servizi.
Un asilo nido "aziendale" troppo ostentato e strumentalizzato, e una scuola materna statale troppo trascurata.

Nella precaria situazione in cui versa la Cooperativa "Via dell'Amore", per il Nido di Riomaggiore potrebbe prospettarsi anche la chiusura. Anche una contrazione del personale sarebbe fatale alla struttura, e indirettamente si potrebbero verificare problemi anche alla materna, in quanto il numero di bimbi che frequenta è superiore al numero legale stabilito in base al rapporto personale/alunni.

A questo evidentemente non si sarebbe giunti se alla base della creazione e della gestione del Nido fossero stati applicati normali criteri di amministrazione, basati nel giusto rispetto dei ruoli delle istituzioni e delle necessità sociali.

Innanzitutto rendiamo allo all'atteggiamento del Dott. Beretta, dirigente dell'Istituto Comprensivo, che in questo frangente ha assicurato il regolare svolgimento dell'anno scolastico a tutti i bimbi che frequentano attualmente l'asilo statale riomaggiorese, garantendo un supporto all'organico del personale se venissero a mancare le condizioni attuali.
Questo sforzo sarebbe incentivato dal fatto che si dovrebbero ricevere 8500Euro dal comune di Riomaggiore, come normalmente avveniva, ed ora tocca al Commissario La Rosa ratificare anche per quest'anno questo contributo.

Siamo certi che il Commissario Prefettizio non esiterà a far quello che è giusto fare, e se le finanze del comune fossero così disastrate da non poter trovare questa cifra non c'è più un minuto da perdere e la popolazione va resa edotta sulla situazione di bilancio del Comune di Riomaggiore.

All'Asilo Nido "Valeria Paganini" la situazione sembra più complessa.
Ci sono dei bimbi in attesa di inserimento, che già pagano la retta.
C'è una carenza di personale, in quanto una maestra è in prestito alla materna, appunto per il “progetto di continuità”, e di assunzioni ovviamente non se ne parla.

Da fiore all'occhiello del parco, il nido, si sta trasformando in un problema.
Difatti la sua esistenza, assolutamente auspicabile, è messa in pericolo da svariate ragioni.
E' gestito dalla Cooperativa “Via dell'Amore”, con convenzione firmata con il Parco Nazionale Cinque Terre dall'allora presidente Gianluca Pasini, dimessosi per essere trasformato in sindaco per poi successivamente venire arrestato.
L'immobile, costruito in una zona non particolarmente felice, risulta essere del Comune di Riomaggiore e da esso costruito con finanziamenti regionali.
Il commissario del Parco, Dott.Cosentino è sembrato essere preciso, quando ha parlato di doversi occupare di attività inerenti alla natura del suo ministero e quindi ambientali, lasciando sostanzialmente la palla alla cooperativa di gestione. Come dire, il Parco non c'entra, se l'attività rende alla cooperativa bene, altrimenti che si faccia come nel resto d'Italia, che si paghi o che si chiuda.
Oltretutto il nido di Riomaggiore sembrerebbe aver percepito contributi per la sua realizzazione come “asilo aziendale”, il commissario è stato laconico, ammettendo che di fatto non esiste nessuna azienda.
Altre incongruenze e mancanze formali sembrerebbero affliggere l'esistenza del nido, anche se precisamente non ci sono informazioni certe, dato che il livello di trasparenza non sembra ancora ottimale.

Caro Commissario Cosentino, all'epoca delle sue visite non si stupiva o insospettiva che un Parco si occupasse di asili e se ne facesse vanto, e adesso la faccenda sembra non riguardarla più di tanto, ma Le ricordiamo le iscrizioni venivano curate attraverso uffici di un Ente di cui Lei era Diretto Superiore.


Questa è l'altra faccia della medaglia, aver creato un asilo nido “aziendale”, quando i contributi erano a disposizione anche per fare semplici e normali asili nido comunali.
Questo è un nodo destinato a dover essere sciolto.
Non si può pensare infatti che l'esistenza di una struttura come il Nido, che ha prodotto buoni risultati in termini di qualità del lavoro svolto e di soddisfazioni di genitori e bimbi, sia legata per la vita ad una Cooperativa di Servizi generica e dall'esistenza incerta.
Una struttura come l'asilo nido doveva essere Comunale, a garanzia di tutti e gestita da una cooperativa apposita, che per altro potrebbe essere composta dal personale odierno, se questo avesse intenzione e possibilità di fondare una Cooperativa a se stante.


Comunque la cooperativa "Via Dell'Amore" dice di poter riuscire a gestire la situazione del personale, anche se allo stesso tempo è pronto un programma di Cassa integrazione in deroga che coinvolgerebbe anche le impiegate del Nido, annunciato dai sindacati di base.
C'è la promessa che si andrà avanti con gli inserimenti, e che anche la maestra in “prestito” alla materna può continuare il suo lavoro.
Per far sì che il nido non chiuda (sempre che per caso prima non chiuda la cooperativa) è in preparazione una revisione dell'offerta dei servizi, che prevede un aumento delle tariffe a livello commerciale, a non meno di 400euro.
Il problema a questo punto sembra essere un gatto che si morde la coda.
Parte delle mamme che mandano i figli al nido sono dipendenti delle varie cooperative, e quindi potenzialmente cassintegrate.
Difficilmente una mamma in cassintegrazione manderà il figlio al nido, specialmente alle tariffe normali.
Quindi ci sarebbe un ridimensionamento delle frequenze, ed un ulteriore potenziale aumento delle tariffe.

In questo piano di ristrutturazione che ruolo avrebbe la maestra in prestito alla Materna, ma di fatto dipendente della cooperativa?
Resterebbe in carico alla Cooperativa, ma dovrebbe essere pagata con un contributo degli alunni della materna in joint-venture col Comprensorio Scolastico che pagherebbe alla cooperativa sottoforma di servizio reso.
In sostanza Cittadini e Comune darebbero soldi alla Cooperativa per gestire a maggior costo un servizio di fatto di competenza della direzione scolastica pubblica, la quale non ha ancora confermato questa ipotesi.
Correttamente la Direzione Scolastica ha la facoltà comunque di contrattuare una maestra, la stessa od un'altra, a progetto, con un onere minore per le famiglie della materna (si parla di 5euro mensili, contro i 30euro previsti dalla cooperativa ad alunno), ma soprattutto una maggiore ottimizzazione del contributo comunale di 8500euro a disposizione di Materna e Primaria.

La Direzione Scolastica, che ha evidentemente uno sguardo competente, auspica ancora la creazione di una “Sezione Primavera”, unica vera alternativa alla situazione, almeno dal prossimo anno.
Verrebbe sgravato quindi il nido dei bimbi in procinto di andare alla materna, il che sarebbe comunque utile in termini di spazio, dato che il Nido, per il particolare luogo in cui è stato costruito, è assolutamente limitato.

La "sezione primavera" presso la materna oltretutto non sarebbe “aziendale”, ma statale, di tutti, senza potenziali discriminazioni, gestito da un ente preposto all'educazione scolastica e non da una generica cooperativa di servizi.
Esisterebbe sotto la supervisione di un ente pubblico, il comune, finalmente in grado di dedicare le attenzioni necessarie alla cura del proprio patrimonio immobiliare e sociale.
Di fatto la struttura scolastica statale di Riomaggiore sarebbe arricchita di un servizio in più, e di un maggiore apporto di personale.

Verrebbero evitati gli incresciosi episodi che abbiamo già visto, dalle umilianti e disgustose “estrazioni di bimbi” in sovrannumero, ai vergognosi episodi come l'impossibilità da parte del comune di addirittura ripare un vetro.

Perché anche questo abbiamo visto.
Abbiamo visto un comune che faceva ripitturare le aule dell'asilo ai genitori dei bambini, quando spendeva migliaia di euro per gli affreschi del "Maestro Benedetto".
Abbiamo visto un comune che non aveva soldi per pagare un vetro di una finestra dell'asilo, quando venivano sperperati fondi, finanziamenti e tributi in progetti incompresibili.

Per questo si deve smilitarizzare il territorio, riconsegnandolo alle istituzioni convenzionali.

Se a gestire alcune di queste strutture sono necessarie cooperative benvengano, con tutti i requisiti in regola e con bandi di gara chiari e trasparenti.

Ognuno faccia il suo dovere.
Al Comune e allo Stato il dovere di garantire scuole e istruzione.
Ai Cittadini il diritto di accedervi senza il brivido di estrazioni indecorose, preghiere o favoritismi, ma con regolari graduatorie.
Solo così il popolo esprimerà onesta e serena gratitudine ad un amministratore capace, e non un succube debito di riconoscenza, per accedere a servizi di cui godiamo pieni diritti in quanto semplicemente cittadini e contribuenti.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Recentemente ho trovato il vostro blog e hanno letto insieme. Ho pensato di lasciare il mio primo commento. Non so cosa dire se non che mi sono goduto la lettura. bel blog.

Anonimo ha detto...

Grazie per le informazioni di grande! Non avrei scoperto questo altrimenti!.

Anonimo ha detto...

Ah! finalmente ho trovato quello che cercavo. A volte ci vuole tanta fatica a trovare anche una minima parte di informazioni utili.