domenica 28 novembre 2010

Le Cinque Terre son così lontane da non vedere?

Riomaggiore visto da Vernazza

Apprendiamo dell’intervista sulla Nazione di oggi di Leonardini, uomo di punta del sistema parco e dunque interessato in prima persona alle ricadute politiche di Parcopoli.
Aldilà del fatto che gli esiti delle indagini abbiano o meno ricadute giudiziare, Leonardini ha il dovere etico di chiarire a tutti i cittadini come, sotto il suo monitoraggio nella veste di Presidente della Comunità del Parco, si sia determinata la degenerazione che ha causato gli eventi visti.
Noi siamo i primi ad essere interessati a salvaguardare i posti di lavoro e a rilanciare le cooperative, ma in modo tale che la malafede politica e l’incapacità gestionale non debbano più comportare conseguenze drammatiche per i lavoratori e per le loro famiglie. Siamo noi cittadini figli di nessuno, a dover cercar lavoro e a sperare che la classe dirigente ce ne conceda doverosamente il diritto e la possibilità di conservarlo.
Se i sindacati non avessero soccorso i lavoratori, caro Leonardini, che cosa sarebbe successo?
Come Presidente della Comunità del Parco, ha il dovere di rispondere e di non separare il territorio di Riomaggiore da quello di Vernazza, perché entrambi ricadono formalmente sotto la sua responsabilità.
Responsabilità gestita in modo talmente rigoroso, attento e rispettoso verso gli abitanti, da aver comportato in un giorno la crisi occupazionale più imprevedibile e sconvolgente di tutta la provincia senza che Lei avvertisse il bisogno di puntualizzare alcune cose, tra cui il mancato funzionamento del controllo da parte della Comunità del Parco..
Di questo e della sua buona fede i cittadini la ringraziano, sperando che in futuro il senso delle sue dichiarazioni non dovrà emergere davvero e chiaramente per quello che potrebbe essere, cioè una fuga inspiegabile davanti alle circostanze illegittime che Lei ha forse concorso a determinare, non fosse altro per omissione colposa, nella funzione di controllo di cui Lei è responsabile.
Ci sembra troppo facile adesso dichiarare semplicemente, e con freddezza, che se la ex-dirigenza del Parco ha responsabilità pagherà e che il problema è solo a Riomaggiore, in quanto Lei era il garante di tutta la comunità delle Cinque Terre.
Troppo facile e ingiusto, scaricare solo sull'ex-presidente tutte le responsabilità, riconoscendogli si i meriti, ma lasciandolo nell'oblio del problema, quando invece nel passato Lei si affannava nello stargli al passo, illuminato da luce riflessa.
Aggiungiamo che, perché è da spunto per future riflessioni, forse l'ex-presidente sarebbe stato aiutato se avesse avuto vicino uomini o donne più incisivi e responsabili nel loro ruolo.



Barrani (Prc): "Devono emergere le verità di Vernazza e Monterosso"

10 commenti:

Anonimo ha detto...

"...forse l'ex-presidente sarebbe stato aiutato se avesse avuto vicino uomini o donne più incisivi e responsabili nel loro ruolo."

E' stato il suo più grande errore politico e lo sta pagando a caro prezzo

Anonimo ha detto...

Complimenti all'Osservatorio Riomaggiore per il cuore, la lucidità e l'intelligenza delle osservazioni.
I cittadini ringraziano.

Anonimo ha detto...

ma a Monterosso quando VENGONO ???

Anonimo ha detto...

Chi? I Re Magi o la Procura?

Anonimo ha detto...

tutti e due, ne abbiamo infinitamente BISOGNO; per ristabilire la Democrazia, in un regime apparentemente trasparente, ma che sotto sotto è macchiato da intimidazioni e paure.
ma quando vengono ?

Anonimo ha detto...

Vengono tutti e due se ci credete...soprattutto la seconda..viene se gli date una mano a venire voi di Monterosso!

Anonimo ha detto...

Monterosso, obbligati a morire magri, sennò son guai…
Quella che stiamo per raccontarvi è una vicenda dagli aspetti Kafkiani, purtroppo realmente accaduta, e solo per correttezza verso i familiari dei defunti, viene raccontata con un certo ritardo.

Il Cimitero di Monterosso, è uno dei più belli d’Italia, fù anche scelto da un regista cinematografico, per girare alcune scene del “fù Mattia Pascal”, l’area superiore (quella storica) è parzialmente occupata da tombe interrate risalenti ai primi del 900, e la vista circostante il luogo è stupenda.
La mancanza di spazio ha costretto nel tempo le Amministrazioni che si sono succedute, a costruire loculi sfruttando a minor danno, l’area occupata da altri vecchi loculi, demoliti e poi ricostruiti.
Una di queste porzioni di loculi “datati” ha dato la possibilità di ricavare 63 nuovi “buchi”, nei quali via vià saranno collocate le salme.
Le misure adottate e messe in pratica, e quindi avallate dai tecnici progettisti, sono riferite ad una larghezza di circa 69 cm per una altezza di 59 cm scarsi, va da sé che una bara mediamente è larga 65/68 cm a fatica può entrare nel loculo.
Ebbene, ritornando alle prime righe del racconto, la sepoltura di una delle prime salme (che vanno ad occupare la nuovo costruzione) “dalla corporatura robusta” ha costretto i signori delle pompe funebri ad un siparietto non apprezzato dai parenti presenti alla tumulazione.
Da generazioni, a Monterosso al Mare i defunti vengono posizionati inserendo la bara dalla parte della testa, ma quella bara purtroppo essendo larga si è fermata dopo pochi cm, e qui la tragicomica ritirata davanti ai parenti esterrefatti, la stessa è stata estratta ruotata di 180° e “spinta a fatica” all’internoLa normativa tecnica in materia effettivamente non è chiarissima, ma quei pochi centimetri mancanti, costringono ogni volta i signori delle Pompe Funebri prima del funerale, a estenuanti corse per misurare se il manufatto può accogliere o no la bara.
Domanda, ma cosa cambiava se le casse formi (in fase di realizzazione) si facevano larghe 75 cm e alte 65 ? anche perché del resto tutti gli altri loculi del cimitero hanno queste misure.
Sicuramente si è risparmiato sul cemento, sicuramente il defunto non avrà il tempo di “mugugnare” in puro stile ligure, ma volete mettere lo sguardo dei parenti ed amici costretti ad assistere a una cotanta scena Kafkiana !

Osservatorio Riomaggiore ha detto...

Grazie per questa perla di tristezza da Monterosso.

Questo tema ci piacerebbe sviscerarlo meglio, se vuole scriva pure un dettagliato racconto alla mail osservatorioriomaggiore@gmail.com.

Il fatto è che gli amministratori e i tecnici comunali non pensano più ai lavori da fare per quello che sono.

Si pensa ai finanziamenti, agli appalti e alla gestione del potere.
Pensano a fare i fatti loro.

Il geometra comunale dovrebbe essere garante e responsabile tecnicamente di quanto fatto.
Non gliene frega niente, e i risultati sono quelli che Lei racconta.

Nel caso invece si trattasse di metterlo in quel posto ad un cittadino non si preoccupi che quei 10cm li misurano per bene.

Anonimo ha detto...

grazie per l'apprezzamento, in realtà manca una normativa certa in materia, e per fare 2 +2 mi sono documentato a fatica nel gran mare di internet.
il problema in effetti è la faccia dei poveri parenti, costretti ad assistere ad una scena veramente brutta.
la cosa ancora più triste è che a chi è toccato (fortunatamente non a tutti) stante il presente accaduto (la morte del caro) non si è sognato di reclamare.
il defunto lo stesso, gira e rigira, stanno tutti zitti.... in effetti quei 10 cm girano, e se li piglierà il prossimo che (purtroppo per lui) morirà.
speriamo solo che sia si statura e stazza esile ! e che abbia pochi parenti al funerale.
buon lavoro Ragazzi

Eugenio Bordoni ha detto...

La selezione del personale anche in politica è fondamentale.
Ma sono i cittadini che scelgono il sindaco per cui a Vernazza andava benissimo per 10 anni tale sindaco.Si sapeva che avrebbe avallato qualsiasi decisione di Bonanini, non ha mai contato nulla realmente.Poi da parte di FB è sempre stata scelta lucida e consapevole attorniarsi di collaboratori di tale stazza, chi si fosse distinto per competenza ed iniziativa sarebbe stato espulso dal sistema amministrativo.
Chi è causa dei suoi mali....faccia la vittima che magari la sfanga.