mercoledì 12 gennaio 2011

No... Chelsea non é Riomaggiore...


É toccato al Secolo XIX provare ad introdurre al grande pubblico l'intricato panorama elettorale che si preannuncia per il Comune di Riomaggiore alle prossime elezioni.
E meno male che dicevano che non c'era nessuno che voleva candidarsi.
Da tempo anche i nostri lettori ponevano legittimi quesiti sui movimenti di tipo politico in atto, e noi sempre abbiamo lasciato stare, perché forse non é compito di un'associazione parlare di liste politiche in senso stretto.
Naturalmente conserviamo la nostra capacità di giudizio personale, ma commentare un guazzabuglio di Liste "in progress", quasi a livello di pettegolezzo, forse non é il caso.

Proprio nel post precedente abbiamo accennato al percorso fatto dalla comunità americana di Chelsea per ripartire realmente con una amministrazione civica totalmente nuova, addirittura modificando lo statuto comunale e attuando un complicato ma efficace sistema per giungere da assemblee pubbliche alla selezione di candidati presentabili.

Come ha sottolineato un nostro lettore, ci sono moltissime differenze tra noi e la comunità americana. É vero, sono moltissime, per forma e proforma, essendo già di per sé differente l'organizzazione statale negli usa, federale e con una ampia autonomia locale.

Non era certo una forzatura che volevamo imporre, ma semplicemente mettere all'attenzione un esempio interessante.

Quello invece possiamo constatare dall'articolo del Secolo di oggi, e che da noi potenzialmente é in atto un meccanismo opposto.
La comunità é messa di fronte a molteplici proposte in cui si mescolano ordini di scuderia, riciclati di ogni tipo, gruppi e associazioni assemblate dal giornalista in maniera non proprio precisa, ma cogliendo l'atmosfera di fondo.
La comunità non sembra passare attraverso un processo chiaro, che parte da una comprensione del fenomeno che ha vissuto, ad una nuova Era con ferrea consapevolezza che indietro non si torna e che é inutile provarci.

Forse disabituati alla partecipazione, non aiutati da politici disinteressati e trasparenti, non informati da giornali indipendenti, questo processo é molto più difficile, in una nazione in cui il sentimento reale di partecipazione alla democrazia non é insito nel cittadino.
E quel poco che rimaneva dei principi costituenti é stato fiaccato da anni di imbarbarimento dei governi nazionali, regionali e locali, dove il sistema di governo é degenerato fino a schiavizzare i cittadini al proprio servizio, inebetendoli in favore dei potenti che perseguono interessi di parte.

Comunque benvenga un'abbuffata di proposte elettorali, dato che alla fine il popolo sovrano, se adeguatamente informato e consapevolizzato, potrà scegliere.
Questa, infatti, non é una critica alla legittimità che ci siano in moto tante liste, é forse un appunto, una constatazione al fatto che quello che non si deve perdere di vista é lo scopo ultimo di proporre qualcosa di veramente nuovo, che garantisca assoluta trasparenza, uguaglianza, ma che soprattutto sia in grado di fornire al paese una nuova coscienza civica, un rinnovato patto con le istituzioni, fondato sulla fiducia nel merito e non nell'atto di fede.

Forse la strada sarà più tortuosa, se passeremo tra questa selezione dei rappresentanti attraverso proposte oscure, sponsorizzazioni dubbie, partiti che contrattano tra loro sottobanco, eventuali candidati buttati al macello attraverso chiacchiere e sussurri, che tutto fanno sperare, che ad una reale rinascita civica.

Quante cose del resto sono ancora dubbie, a partire dalle finanze comunali, sulle quali aleggia un terrore raccapricciante, manco fossimo sull'orlo della fossa delle Marianne.
Infatti in questo crepuscolo della democrazia anche questo é da chiarire, come mai ancora un commissario del governo non abbia aperto bocca, rimanendo barricato in un silenzio ponziopilatesco, sperando di levarsi di impiccio quanto prima.
Evidentemente non é interessato al fatto che sarebbe suo dovere, quantomeno morale, esporre, ad una cittadinanza tanto confusa quanto disinformata, il quadro della situazione. Non fosse altro che per dare al popolo gli elementi utili a farsi un'idea se effettivamente il comune sia stato bene amministrato o se sia stato spregiudicatamente usato a proprio comodo, sia esso politico o personale.

Fa bene dunque la coordinatrice del laboratorio dei Riomaggioresi Nel Mondo, Anna Pasini, a chiedere lumi sulle finanze comunali, sperando che la sua richiesta non vada a finire nel plico delle numerose richieste già fatte dai consiglieri del gruppo Per Riomaggiore, che evidentemente con idee precise sul diritto amministrativo, hanno creduto da tempo, che la temuta trasparenza fosse solo un dovere da perseguire.

Tutta la popolazione auspica che il commissario La Rosa indìca un incontro con la popolazione per illustrare la reale condizione delle casse del nostro comune.
Speriamo che queste richieste siano ascoltate, perché sarebbe un grosso errore lavarsi le mani e lasciare il popolo nel dubbio, dubbio che la sua posizione di garante superpartes potrebbe chiarire.

Un pettegolezzo ci sarebbe, non sappiamo se sia vero, ma sembrerebbe che il commissario si sia espresso sul fatto che incredibilmente molta gente vada da lui per chiedere favori.
Beh, forse non c'é tanto da stupirsi.
Sono forse sempre i marinai che rovinano il porto?

Sperare non é sufficiente questa volta, ma speriamo veramente che un barlume di coscienza, buon senso, decenza e dignità illumini questo paese, e conservi a quanti di buona volontà la voglia di aiutare Riomaggiore
a ritrovare la retta via.

5 commenti:

Lea ha detto...

Vorrei esprimere alcune considerazioni non tanto in merito ai contenuti espressi dai vari articoli , blog , siti., quanto sulla modalità di comunicazione che stiamo utilizzando per “ricreare il senso civico perso (o forse mai nato!)”.
Lo strumento di internet ha una valenza importante perché permette di raggiungere in breve tempo molte persone, ma esso deve essere accompagnato da ampi incontri in cui ci sia un confronto che non può essere fatto di botta e risposta, ma da un dialogo vero.
La probabile spazzatura che si sta dimostrando questo fantomatico articolo gioca “stranamente” (è ironico… ma il tono attraverso internet non si può comunicare!!!) a favore della divisione in gruppetti e fa spuntare dal cilindro fantomatici nostalgici come a voler dire “ Sono vivo. Son tornato”. La ricerca di divisione degli avversari e la riaffermazione del proprio interesse politico verso uno o più candidati (anche di sponde diverse) è un’antifona che non mi è nuova….. Forse dovremmo rifletterci! Questi meccanismi si distruggono solo con i confronti veri , quelli faccia a faccia che dovrebbero avere cadenza regolare e partecipata.
Vanno bene riunioni di lista e laboratori politici (simili a riunioni di lista?) , ma ancora meglio sarebbero assemblee pubbliche senza colore e dove tutti i colori si sentano liberi.... dove le persone più restie non confondano il partecipare ad una riunione con l’aderire all’idea di chi la organizza.
Ma non vorrei essere fraintesa quello fatto finora va bene, ma potrebbe andare meglio se più frequente e magari anche asettico (non ci si può credere asettici dicendo che il sindaco nasce da dibattiti pubblici, ne facendo finta di non avere un chiaro interesse politico) … CHIAREZZA E DIALOGO VERO… non li ho ancora visti e dunque No… RIOMAGGIORE NON E’ CHELSEA!
Un’ultima cosa: invito a leggere Speziapolis e mi unisco all’invito di una presa di posizione degli uomini di partito con incarichi istituzionali e all’invito di evitare di comprare gossip politico.

Lea Sturlese

P.S. = perdonate la lunghezza

Anonimo ha detto...

Si potrebbe cominciare a partecipare e a dare il proprio contributo e la propria disponibilità. Prossimo incontro domenica ore 15.
/Laboratorio Civico/
A.P.

Alessandro Palermo ha detto...

Domani sarà giornata di smentite, in tanti oggi avranno telefonato, mandato fax, scritto e-mail in politichese con prese di distanze, smentite e dissociazioni varie.
Intanto noi oggi abbiamo assistito a quello che viene trasmesso all'esterno della nostra comunità, e se questo è quello che si percepisce allora stiamo freschi.
Noi come tale lo abbiamo commentato.

Io non credo che quanto scritto sul giornale oggi sia veritiero, c'è del pettegolezzo, ci sono delle mezze verità, ma quello che emerge è un clima torbido.
Non è una situazione limpida, se si parla di ingerenze e di giochi dietro le quinte.

A prescindere da quello che è successo e che ci ha portato al 28settembre, che ai fini del discorso è irrilevante, il fatto è che non si è ancora creato un vero e proprio sentimento popolare netto, di una forza tale la cui sua sola esistenza non permetterebbe che parte delle cose scritte oggi siano minimamente pensabili.

Cioè, semplicemente, se la gente fosse così carica di voglia di cambiare stiamo tranquilli che questi dubbi in giro non ci sarebbero.
Non si sentirebbe nemmeno la puzza, di queste cose, ma semplicemente si guarderebbe avanti, e questo siamo in diritto dovere di farlo tutti.

Manca di sicuro l'abitudine al confronto, quello vero, quello che dice Lea, e manca la cultura di assemblee allargate e di una maggiore partecipazione.
Manca il desiderio di essere responsabili del proprio destino, dell'affermazione del diritto-dovere di partecipare alla formazione di una società sana nel posto in cui viviamo.
Questo forse è la prima cosa che chi fa cultura, associazionismo o comunque tenta di diffondere messaggi o valori, dovrebbe considerare per primo.

Questo è quello che manca, che serve e che se non c'è una volontà di conseguire, beh... allora basta un cane-pastore a raggrupparci tutti, tranne che i cani sciolti.

Il nostro contributo cerchiamo anche noi di darlo, Anna, e riconosciamo quello di molti altri, prima e dopo.
E spero proprio che tutti procedano avanti, senza badare alle piccolezze, e ci si impegni per tutto quello che c'è da fare.
E' un momento di pressione, di forzature, di strumentalizzazioni facili e tanti possibili fraintendimenti, sempre per il fatto che sta mancando un percorso unico e coordinato.

A.P.2.

laboratorio politico 5 terre ha detto...

Grazie ancora una volta per il vostro articolo, come sempre riesce a cogliere, lucidamente, aspetti fondamentali che dovrebbero essere compresi e sottoscritti da tutti:
in particolare il commento di Alessandro sottolinea 2 cose:
1) "il fatto è che non si è ancora creato un vero e proprio sentimento popolare netto, di una forza tale la cui sua sola esistenza non permetterebbe che parte delle cose scritte oggi siano minimamente pensabili."

Credo che le ragioni di ciò siano da ricercare più che in una "non coscienza" in retaggi culturali che contraddistinguono negativamente le nostre comunità..in particolare la chiusura mentale, il campanilismo, la diffidenza e la disabitudine al dialogo e alla collaborazione.
Tutto ciò porta alla sua conseguenza peggiore cioè
2)"Manca il desiderio di essere responsabili del proprio destino, dell'affermazione del diritto-dovere di partecipare alla formazione di una società sana nel posto in cui viviamo."

Questo ritengo sia un fenomeno diffuso anche altrove, non è un problema locale.
Ma attenzione perchè altrove non è possibile uscire dalla melma se non in occasioni rare come quella di Chelsea...e come la nostra! Come ho già avuto modo di scrivere in altri articoli sono convinto che non possiamo permetterci di gettare alle ortiche un'occasione unica come quella che ci si presenta..diventare artefici del nostro futuro contando sulle nostre forze..senza i partiti a dettarci i "credo", i bisogni, le promesse e le soluzioni facili..

Sono convinto che la discussione possa serenamente condurre alla soluzione di questi dilemmi e che potremo dimostrare di essere all'altezza della situazione.
L'invito è rivolto sopratutto ai gruppi che stanno lavorando per la formazione delle liste: dialogo dialogo e ancora dialogo.

Anonimo ha detto...

LIBERTA' - DEMOCRAZIA- PARTECIPAZIONE.
Bella riunione quella del laboratorio politico, un insieme di persone spinto dal senso di responsabilità nei confronti della nostra comunità. E' vero non è il compito di una associazione culturale promuovere iniziative di questo tipo ma questa consapevolezza è patrimonio di ciascuno dei promotori che ci ripetono ad ogni incontro"dopo ci faremo da parte è l'emergenza politico -istituzionele che ci spinge".Ancora senso di responsabilità.
E sempre con questa vibrazione che un gruppo disomogeneo e culturalmente vario ha risposto giocando le carte della LIBERTA' della DEMOCRAZIA e della PARTECIPAZIONE.Libertà comediritto di espressione e come dovere di confrontare vissuti ed aspettative diverse dalle nostre. Democrazia rinnovata per quelli della mia età che hanno partecipato a battaglie istituzionali nel nostro Paese ed hanno visto un arresto quasi netto nel proprio luogo di residenza dell'autodeterminazione e della libera espressione in questi ultimi anni. Partecipazione per allargare lo spazio ed il dibattito pubblico per ristabilire le regole sociali ed il diritto alla cittadinanza attiva. Forse le aspettative non saranno tutte esaudite, sarà difficile riuscire a coagulare in una unica lista civica i 12 migliori di Riomaggiore Manarola Groppo e Volastra ma in questo piccolo spazio di confronto collettivo la responsabilità del domani è fortissima e questo percorso per non arrendersi e ricostruire una comunità solidale mi PIACE.E ringrazio Anna che lasciando alle persone la possibilità di parlare e decidere senza preordinati obiettivi dimostra di essere una brava coordinatrice.Adesso abbiamo una piazza libera mediatica dove poter essere protagonisti, un osservatorio attento ed illuminante ed un momento fisso settimanale dove condividere le prospettive future. In poco tempo si stà organizzando la DEMOCRAZIA valorizzando la cultura della partecipazione e questo sarà il tesoro socile e politico determinante di chi avrà la nostra fiducia di goeverno.Anna Fusaro