domenica 12 dicembre 2010

NOVIS REBUS STUDEO


Non è facile ricominciare, ma c'è qualcosa di estremamente bello nel sapere che è possibile farlo con estrema civiltà.

L'incontro di oggi 11 dicembre al Castello di Riomaggiore è stato significativo di molti diversi sentimenti, passati presenti e futuri.

Noi dell'"Osservatorio" siamo interessati a tutti gli eventi che riguarderanno il futuro dell'amministrazione del Comune di Riomaggiore, e nelle nostre possibilità e col nostro modo di pensare e agire ci proponiamo di contribuire ad ogni possibilità che assicuri il cambiamento certo.

Riteniamo indispensabile il dialogo tra tutte le parti, come riteniamo indispensabili semplici concetti ai quali non è facile rinunciare.
Se parliamo di "nuovo", questo non può che comprendere una serie di caratteristiche basilari, di cui l'età è indubbiamente l'ultima discriminante.
Questo "nuovo" pensiamo sia più facile da far emergere, se ci saranno "passi indietro" di numerose situazioni che riteniamo conflittuali con una vera svolta.
Nei partiti, in primis, che riteniamo del tutto superflui, ma che ovviamente cercheranno spazi e opportunità in questa situazione, non vediamo nessuno sforzo.
Ma la cosa non ci stupisce e non ci tocca.  

Comunque restando a oggi, per il luogo, le modalità del dibattito e gli impegni presi, è indubbio che qualche cosa è profondamente e irreversibilmente cambiato.
Adesso tocca alla popolazione tutta, contribuire quanto più palesemente e in maniera sostanziale alla messa in opera del cambiamento.
Inutile ricordare i rischi e l'inutilità di lasciare questo processo di ricostruzione ad altri.

Questo vale per tutti.
Ci ha molto stupito che nemmeno un dipendente delle Cooperative abbia oggi presenziato a questa importante riunione.
Non pensiamo ci siano ordini di scuderia, ma è quanto mai bizzarro che non si percepisca quanto sia necessaria e imperativa la presenza di giovani che hanno una realtà lavorativa da ricostruire e consolidare.
E' anomalo che non si interessino dei fenomeni che produrranno una nuova forma di pensiero che influirà direttamente nel Comune, istituzione determinante per la loro esistenza sul territorio.
Siamo certi che siano consapevoli del fatto che sarà il loro impegno nella costruzione del futuro e la loro capacità di adattamento a consentire loro il superamento di questo momento.

Buon lavoro dunque al neonato laboratorio politico.
Benvengano tutti quelli in buona fede che hanno una reale aspirazione al cambiamento politico.


Novis Rebus Studeocome dicevano gli antichi, quando si riunivano nell'intento di cambiare ciò che non andava nella politica di governo.


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cerchiamo di essere precisi... dipendenti delle coop c'erano... forse non li avete visti... non sembrate così attenti!!!
12 dicembre 2010 17:03

Modifichiamo il post aggiungendo questo importante commento, che ci è pervenuto.
Come già risposto, ad un certo punto dell'incontro è emerso che non erano presenti presenti del mondo delle cooperative, e nessuno si è fatto avanti.
Possiamo solo supporre che chi c'era se ne fosse andato, dato che la cosa non è stata breve.
Ci scusiamo se non siamo stati precisi, e riteniamo che anche una presenza minima è un contributo importante.
Di fatto l'essenza del nostro pensiero non cambia, dato che viviamo un momento in cui sarebbe importante che realtà ritenute vitali non debbano manifestarsi eteree o silenziose. 
Siamo a disposizione se qualcuno volesse aggiungere qualcosa.

16 commenti:

antò ha detto...

da Monterosso dove assiduamente questo blog è seguito, Bravi Ragazzi Auguri per un LIMPIDO avvenire, con un occhio al passato.
e se i tanti che non si sono presentati, non si presenteranno, bhè è certo il coinvolgimento, ed è giusto non considerarli, AVANTI COSI !

Anonimo ha detto...

il progetto del laboratorio pare molto interessante anche se di difficicile realizzazione anche perchè non è semplice avere competenze specifiche in un gruppo così ristretto, mi è parso comunque importante che le persone avessero voglia di confrontarsi anche perchè se uno si ferma a quello che è stato, se ci si chiude nelle proprie convinzioni e nei propri sospetti sarà veramente difficile ricominciare e comunque bisogna tenere sempre a mente che il crimine più grave commesso dal Passato regime è quello di aver distrutto il senso comunitario di un paese di 900 anime. buon lavoro osservatorio, buon lavoro laboratorio.

Anonimo ha detto...

il discorso sull'assenza dei dipendenti coop. è molto semplice: vedono come un pericolo mortale volti nuovi,gruppi o movimenti che li allontani dal sistema che gli è stato tanto caro e che tante soddisfazioni(economiche) gli ha procurato, questi intraprendenti ragazzi preferiscono rifugiarsi tra le sicure braccia di PD e CGIL, non capendo che lorsignori politici e sindacalisti li abbandoneranno alla loro striste sorte un attimo dopo le elezioni amministrative. Per lor SINISTRI tagliare,"sistemare" e riorganizzare sarà un lavoro rapido e spratutto SILENZIOSO. Un compagno.

Carlo ha detto...

Grazie agli amici di Monterosso che seguono le sorti del nostro paese.
Grazie naturalmente agli artefici del blog che permettono una sana e vivace discussione nell'ambito della correttezza.
Per quanto riguarda l'assenza dei dipendenti delle cooperative sinceramente non mi stupisce affatto.
Questi ragazzi, ricordiamolo, sono l'anello debole di tutto il sistema ed ora hanno paura di prendere posizione.
E' un atteggiamento comprensibile, anche se non condivisibile.
Però, in tutta coscienza, non me la sento di pontificare su questa questione.
E' facile parlare quando non si rischia del proprio.
Anzi, per dirla alla riomaggiorese, "I g'en tùti bùlicci cur cù deg'autri"

Carlo ha detto...

"il discorso sull'assenza dei dipendenti coop. è molto semplice: vedono come un pericolo mortale volti nuovi,gruppi o movimenti che li allontani dal sistema che gli è stato tanto caro e che tante soddisfazioni(economiche) gli ha procurato, questi intraprendenti ragazzi preferiscono rifugiarsi tra le sicure braccia di PD e CGIL, non capendo che lorsignori politici e sindacalisti li abbandoneranno alla loro striste sorte un attimo dopo le elezioni amministrative. Per lor SINISTRI tagliare,"sistemare" e riorganizzare sarà un lavoro rapido e spratutto SILENZIOSO. Un compagno."

Caro "compagno", io potrei anche essere d'accordo con quello che dici, ma ti faccio una domanda.
Se tu fossi un dipendente coop che faresti?
Te lo chiedo sinceramente e senza polemica.
Ciao, Carlo.

Anonimo ha detto...

cerchiamo di essere precisi... dipendenti delle coop c'erano... forse non li avete visti... non sembrate così attenti!!!

Osservatorio Riomaggiore ha detto...

Quando questa problematica è stata sollevata durante la riunione nessuno si è alzato.
Se poi c'era qualcuno, uno o più, e non se la sono sentita di parlare, oppure quando il problema è stato evidenziato loro erano assenti non lo sappiamo.

Prendiamo atto dal commento delle 17:03 che c'era qualcuno delle cooperative.
Se avete qualcosa da farci sapere siamo assolutamente a vostra disposizione.
Grazie.

Anonimo ha detto...

Nessuno, nemmeno lontanamente, ritiene corresponsabili i dipendenti delle coop rispetto alla situazione venutasi a determinare.
Ed è per questo che la comunità auspica un loro appassionato coinvolgimento nella ricostruzione di un percorso comune.

uno che non vota a Riomaggiore ha detto...

In primavera, se ho capito bene, sono previste le elezioni comunali, che poco hanno a che fare con l’elezione del Presidente del Parco, non chiaro è inoltre il ruolo delle comunità del Parco.

Il Comune ha delle proprie competenze e si auspicano con la nuova amministrazione, oltre ad eleiminare commistioni, uffici efficienti, trasparenti, pulizia delle strade, welfare ecc.
Diverso il ruolo del Parco le cui elezioni avvengono da Roma e che dovrà decidere su altri temi.
Pertanto, per capire meglio la situazione anche delle cooperative, che credo agissero con soldi pubblici, sarebbe opportuno conoscere mission, bilanci ecc. al fine di elaborare un reale progetto di “salvataggio”e rilancio.
Sottovalutata, sempre a mio avviso, appare la rappresentanza delle comunità del parco che dovrà interagire, anch’essa in trasparenza con l’ente per stabilire ad esempio quali servizi erogare ecc. Questo ruolo, in esito alla soppressione del pensiero unico, è invece auspicabile veda aumentata la sua autorevolezza.

Da osservatore esterno mi pare vi sia un gruppo arroccato attorno alle strutture di servizio (le cooperative) di cui si sa che: sono in cassa integrazione, che alcuni avevano difficoltà nel percepire gli stipendi ecc.. tutti segnali che danno l’idea di un problema quantomeno di cassa antecedente i fatti giudiziari e che comunque si sarebbe presentato nella sua interezza e sul quale al momento, fatte salve le aperture per quanto concerne possibili finanziamenti per le manutenzioni dei sentieri, non si parla. A pro di chi?

Osservatorio Riomaggiore ha detto...

Lei non vota a Riomaggiore?
E te pareva...

Ha sintetizzato la questione in maniera semplice e precisa.
E' quanto diciamo noi.
O ci si riappropria del comune e lo si fa in maniera secca, decisa e trasparente o altrimenti si corrono ulteriori rischi.
Sulla presidenza del Parco non si può fare niente, la si accetta in quanto viene imposta.
Quindi l'unica leva su cui agire per non perdere il controllo della situazione è il comune.

Comune che ha ormai delegato e perso la sua autonomia e la sua funzione di ente sovrano, con tutti gli annessi, connessi e gli arredi pure.

Ormai che la situazione delle cooperative fosse critica anche prima dei famosi fatti è chiaro, altrimenti se fosse slittato solo il presidente del Parco, in quanto ricordiamoci è il COMUNE che è stato colpito dai provvedimenti, tutto sarebbe dovuto correre liscio come prima.
Non può infatti la dimissione di un presidente di un ente al quale al momento nulla è contestato far crollare il sistema in maniera completa.
Cioè per capirci, ma se alla Fiat Marchionne viene accusato mica si fermano le fabbriche.

Con questo mi collego al commento precedente al Suo, che tra l'altro non ho nemmeno capito bene.

I dipendenti delle cooperative... ma chi li accusa?
Questa non l'ho sentita da nessuno per ora.

Se gli si può rimproverare qualcosa del passato è solo la passività con la quale hanno affrontato una tematica seria come il lavoro, lasciando che si creasse una "bolla" occupazionale.

Ma è adesso che probabilmente dovrebbero prendere il toro per le corna, partecipare con più fermezza e interventismo alle decisioni che li riguardano, perché se nulla fanno nulla avranno.
Il sistema che dice di difenderli li stà sottoponendo ad eutanasia.

Il 23 gennaio scadrà per molti la possibilità di far valere alcuni diritti.
Li informeremo di questo più dettagliatamente nei prossimi giorni.

Noi non siamo certo in grado di fornire alternative che solo loro possono creare.
Non siamo certi se queste alternative gli siano proposte. Certo se uno si limita ad aspettare nel braccio della morte non c'è molto da fare.
E fino alle elezioni li faranno rosolare su un fuoco di speranze, ma di paglia.

Anonimo ha detto...

............Anonimo ha detto...
il discorso sull'assenza dei dipendenti coop. è molto semplice: vedono come un pericolo mortale volti nuovi,gruppi o movimenti che li allontani dal sistema che gli è stato tanto caro e che tante soddisfazioni(economiche) gli ha procurato, questi intraprendenti ragazzi preferiscono rifugiarsi tra le sicure braccia di PD e CGIL, non capendo che lorsignori politici e sindacalisti li abbandoneranno alla loro striste sorte un attimo dopo le elezioni amministrative. Per lor SINISTRI tagliare,"sistemare" e riorganizzare sarà un lavoro rapido e spratutto SILENZIOSO. Un compagno.

NON SI PUO' CHE CONCORDARE IN PIENO!
Bisogna aggiungere a parziale giustificazione che il Presidente mise a capo delle Coop e dell'amministrazione comunale non certamente dei manager ma semplicemente dei passacarte assoggettati al sistema. Non basta una laurea per gestire sono necessari background, know how ...Forse una soluzione per i ragazzi delle coop sarebbe quello di munirsi di un vero direttore commerciale che potrebbe studiare le problematiche ed in base alle risorse umane presenti dare la via maestra per creare utili.
Altrimenti la morte commerciale sarà dietro l'angolo almeno per molti dei componenti.
Di sicuro aspettare l'aiuto del partito in questo momento di crisi
è assolutamente deleterio e se aiuto verrà sarà solo una boccata d'ossigeno.

antò ha detto...

ha ha ha mi vien da ridere, ma quando mai se la maggior parte dei componenti delle coop dovesse partecipare a dei quiz e test CHE TRAGEDIA.....
benedetta politica, ma visti i risuktati di ieri,NON CI SI DEVE SCANDALIZZARE

Carlo ha detto...

Chissà come saranno contenti i ragazzi delle coop di leggere questi commenti...
La verità è che i dipendenti coop si sentono allo sbando e senza una guida sicura.
L'ipotesi di un "direttore commerciale" potrebbe essere interessante, ma generalmente queste figure pretendono poteri piuttosto ampi con i rischi che esso consegue (non dimentichiamoci che un "direttore globale" esisteva già...).
La verità è che viviamo in Italia e mi sembra che buoni esempi in giro ce ne siano pochi ed a tutti i livelli...
Questà è la triste verità.

Anonimo ha detto...

x Carlo..
Veramente il dir. commerciale è un dipendente come tutti per cui nessun potere straordinario ma anzi deve produrre risultati e in tempi brevi altrimenti viene meno il rapporto di fiducia con i soci.

Antò non esagerare..passacarte si ma analfabeti non direi proprio.

Osservatorio Riomaggiore ha detto...

Chissà quante soluzioni ci sarebbero.
Invece quantomeno dal di fuori e non avendo chiaramente informazioni veritiere e complete della situazione, si assiste solamente ad un singolare confronto tra cooperative e commissario.

L'impressione potrebbe essere quella di una prova di forza, da una parte si vede il Commissario Cosentino che sembra tentare di percorrere strade ragionevoli e di sua competenza.
Dall'altra si vede la massa silenziosa ma motivata da oscure ragioni.
Quasi come se a scongiurare l'inevitabile ci sia non un patrimonio di capacità, logistica e produttività, ma semplicemente scudi umani strumentalizzati dalla volontà di sopravvivenza di un sistema che ha ancora carte da giocare.

Queste carte fanno paura a molti, e gli scudi umani sono la garanzia in cui il sistema si vuole celare per sopravvivere a se stesso.

Carlo ha detto...

In effetti lo scenario sembra sempre più ingarbugliato e difficile da districare...penso che pian piano ne sapremo di più.