lunedì 20 dicembre 2010

Sede del Parco a S.Bernardino.

Lotta tra titani.
Vince "il Gigante di Monterosso"?
Apprendiamo dai giornali (SecoloXIX) che il Parco Nazionale delle Cinque Terre potrebbe spostare la sede ufficiale a Monterosso al Mare.

Tra gli "inorriditi" il Presidente della Provincia Marino Fiasella, reduce dell'ultima estate ospite delle Case del Parco a Riomaggiore.

Sempre dal giornale si legge che lo stesso Fiasella ritiene che le decisioni del Commissiario Cosentino non abbiano spessore, e che la scelta di Monterosso come sede sia assolutamente immotivata e che "scipperebbe" i Riomaggioresi di un qualcosa. Si parla addirittura di "atto punitivo" verso una Riomaggiore che ha dato tutta se stessa (è vero abbiamo dato anche l'anima per non dire di peggio...), conservando le strade strette e le scalinate.
Abbiamo conservato le strade stette e le scalinate? Ma perchè... dalle altre parti trasformano le salite in pianure?

Sempre Marino Fiasella, che parlava di un "nuovo caso Tortora", dice che si sta confondendo "fra inchiesta giudiziaria e solidità del Parco".

Noi, come sempre umilmente, riteniamo che se il Parco è solido poco importa dove ha la sede.
Se il Commissiario ed il Ministero così decidono, significa che hanno facoltà di farlo.
Non riteniamo che il Parco Nazionale delle Cinque Terre e L'Area Marina protetta subiscano conseguenze da uno spostamento delle propria sede, dato  che questa rimane nelle Cinque Terre.
Riteniamo invece che sia una scelta politicamente e tecnicamente sensata, che aiuterà sicuramente una ripresa delle normali attività della direzione del Parco, limitando ingerenze e rigurgiti assai probabili se la logistica degli uffici amministrativi lo consentirà.

Possiamo consigliare solo ai Monterossini, dato che il comune ha sede al paese vecchio, che il Parco lo facciano a Fegina, più lontano possibile.
Abbiamo infatti sperimentato a Riomaggiore che la troppa vicinanza tra Enti, sindaci, geometri e presidenti può essere assai perniciosa.

Sempre dallo stesso articolo abbiamo notizia del feudo del Senatore Grillo, con in comune una lista di centro-destra, unica presente alle elezioni scorse.
Beh, il presidente della Provincia Fiasella, esponente del PD, potrebbe commentare come mai il suo partito non è stato in grado di presentare una normale lista comunale, mentre a pochi chilometri, le liste collegate al suo partito prendevano quasi l'80% alle europee, tanto da diventare il paese più rosso della provincia.
Si poteva forse parlare prima di feudi?

Seppoi si ritiene che Monterosso sia il feudo del Senatore Grillo, come il giornale fa notare, e che a Monterosso ci siano pasticci grossi, di cui ne risulta attendibile riscontro quanto emerge dalle intercettazioni, bene allora pensiamo ad un altro luogo ancora.

Non si capisce molto bene questa dura presa di posizione del Presidente Fiasella contro il Commissario Cosentino.
Se è vero che un commissario ha anche obblighi di preparare il terreno ad una nuova maniera di gestire, noi pensiamo che la sua direzione abbia tutto il diritto a decidere a questi propositi.
Probabilmente egli stesso ha avuto la capacità di giudicare che la situazione a Riomaggiore è assai incancrenita e tumefacente, ed un cambio non può che far del bene alla sopravvivenza stessa dell'ente.
D'altronde anche quando il Commissario, con estrema buona volontà, riesce a reperire fondi, si trova di fronte a situazioni incredibili, come cooperative che non sono nemmeno in regola con il DURC, cosa che una piccola ditta di muratori albanesi ce l'ha aggiornato tutti i mesi.
Di queste cose forse Fiasella, il PD e la Lega Coop si dovrebbero preoccupare, o avrebbero dovuto farlo.

Alla fine a questo Commissario, gli si vuol dare una mano oppure lo si vuole imprigionare nelle logiche di spartizione dei poteri?

Perché questa alla fine è l'impressione che se ne ricava da questa vicenda.
Una lotta tra Titani, feudi e principati gestiti alla Machiavellica maniera, partiti e uomini politici che si gettano sulla carcassa a spolparne le ossa, con la Comunità del Parco in perfetto silenzio.
E come sempre la gente del paese e i dipendenti delle Coop sanno tutto per ultimi e quasi sempre dal giornale.
Alla faccia della democratica partecipazione, della trasparenza e delle varie questioni morali.

Un antico proverbio Bretone dice:

Non importa dove dormi, ma con chi dormi.


Bene, a noi non ce ne frega niente di dove vada a finire la Sede del Parco, che la facciamo pure a S.Bernardino, vorremmo solo che ci dentro ci vada qualche persona per bene, illuminata sufficientemente per fare cose normali e preoccuparsi dei cittadini.

17 commenti:

uno che non vota a Riomaggiore ha detto...

Da lontano mi è difficile leggere la carta stampata, tuttavia già qualche settimana fa il commissario si era espresso nel senso di voler spostare la sede, mi pare che la prima ipotesi fosse Manarola. Per sede probabilmente intendeva in primo luogo l'ufficio di Presidenza.
La provincia, invece, forse auspica di poter fagocitare l’Ente Parco. Giusto per cercare di giustificare l'esistenza di un ente, la provincia appunto, della quale sempre meno si avverte la necessità.

Anonimo ha detto...

E come sempre la gente del paese e i dipendenti delle Coop sanno tutto per ultimi e quasi sempre dal giornale.

Bravissimi,è proprio questo che volevo far notare,che siamo sempre gli ultimi a sapere le cose perchè non veniamo ne' avvisati e tanto meno consultati nelle semplicissime decisioni.Apprendiamo dai giornali un "qualcosa" ponendoci sempre gli interrogativi del sarà tutto vero???Aspettiamo sempre ansiosamente delucidazioni dai soci..ma chi visse sperando....si sa' come va' a finire!

antò ha detto...

il Feudo è il Feudo, se la vogliono a Monterosso (la sede), è perchè la hanno IMPOSTA a Monterosso, dove il PDL ha il record di voto oltre 900 preferenze al Sindaco di Centro Destra.
per gli altarini c'è tempo, forse dopo Aprile ( quando faranno il processo), al momento è utile stare a guardare.
ieri la Solaro, domani (e statene certi) un altro esponente (molto alto molto alto).

Anonimo ha detto...

Altrimenti si potrebbe suggerire un bello spiazzo disboscato e inutilizzato in località Pianca...

Anonimo ha detto...

La verità è che per conoscere le cose del palazzo bisogna partecipare invece a Riomaggiore accade che tutti pensano che sia un problema degli altri la gestione politica ed amministrativa della cosa pubblica limitandosi alle critiche al bar.

Sarebbe meglio se i cittadini del Comune si mettessero in testa che il loro futuro e principalmente quello dei propri figli passa attraverso l'impegno nella gestione amministrativa del Comune prima che qualche solone politicante dell'apparato vecchio o nuovo si faccia avanti e metta nel sacco tutti ripristinando magari anche le vecchie logiche del potere.

Vorrei lanciare un appello a tutti coloro che leggono queste poche righe affinché si facciano avanti, scelgano da che parte stare, e senza paure e senza pregiudizi mettano a disposizione di tutti il loro impegno affinché quello che è accaduto non accada più e nel frattempo i giovani riescano a trovare coscienza civile e fiducia nelle istituzioni.

La sensazione è che questa sorta di lassismo politico giovi a tutti coloro che hanno danneggiato il sistema e che le vittime principali in particolare i dipendenti delle coop credano a promesse che probailmente non si realizzeranno mai.

A Manarola è in costruzione una lista e a Riomaggiore è sorto un laboratorio civico politico per la costruzione di un'altra lista.
Impedite l'assalto al palazzo da parte dei politici di professione, di chi sbandiera la propria sigla politica come se fosse garanzia di certezze, schieratevi e partecipate.

Il Grillo parlante.

antò ha detto...

per carita !!! lasciamo da parte gli animali che saltano, a Monterosso ne sono terrorizzati !!!!
piuttosto chiamati che sò Rè Sole o giù di li...hahahaha
comunque approvocompletamente tutto ciò che hai scritto, bene bravo

Carlo ha detto...

Per ora è il commento migliore.
Ottimo, di buon senso e ben articolato.
Da condividere in toto.

Anonimo ha detto...

x grillo parlante,
anch'io condivido in toto la tua analisi,
bisogna stare però attenti a non frammentarsi in troppe liste e gruppuscoli facendo così il gioco della restaurazione. Ciao Michi.

Osservatorio Riomaggiore ha detto...

Ringraziamo come sempre per i commenti, e sottolineiamo quello del "Grillo Parlante", e abbiamo la stessa opinione che hanno espresso Carlo e Antò.

Quanto scritto dal Grillo Parlante è il nostro stesso sentimento.

Cogliamo l'occasione per dire che chiunque si senta di contribuire a quanto scriviamo è libero di farlo.

Pubblicheremo come "riceviamo e pubblichiamo", lettere o scritti che voi volete farci pervenire.
Siamo anche aperti ad incontrare chiunque si senta di contribuire, o voglia condividere le proprie idee.
Vale per tutti quanti.

Anonimo ha detto...

vero è che con tutti i problemi che ci sono nel parco e dintorni l'unica preoccupazione del commissario cosentino sia quella di cambiare sede all'ente, mi pare quantomeno sospetto, mi pare anche poco corretto nei confronti dei cittadini di riomaggiore che in questo momento hanno il comune commissariato quindi politicamente scoperto, aspettiamo marzo quando il nuovo sindaco potrà far sentire la sua voce(almeno speriamo,dopo tanti fantocci...)e tutelare maggiormente la propria comunità. Maria.

Anonimo ha detto...

...e bravo Grillo Parlante...

Anonimo ha detto...

Babbo Natale partì dal Polo Nord il giorno della vigilia. I folletti quel giorno ebbero un gran da fare per terminare i giocattoli e fare pacchettini, per riempire la slitta. Finalmente partì. Il viaggio fu abbastanza movimentato e pieno di soste. In una di queste incontrò un ragazzo povero ma entusiasta del Natale che lo aspettava con ansia. A Babbo Natale, quando vide la gioia negli occhi di quel bambino, gli si riempi il cuore di felicità; gli piaceva consegnare i doni se come ricompensa portava allegria ai bambini. Finalmente, il Buon Vecchio dalla barba bianca arrivò alle porte della città a bordo della sua tintinnante e scintillante slitta. Quest'anno la slitta era più carica del solito: c'erano pacchi, pacchetti, pacchettoni, di tutti i colori e di tutte le forme. Che incanto guardarla! Babbo Natale non vedeva l'ora di consegnare tutti quei regali ai bambini e di godersi la gioia dei loro visetti al momento di scartarli. Incitò le sue renne e a gran velocità entrò allegramente sotto l'arco della porta principale. Era notte fonda. Al principio non se ne accorse ma... dopo un po'... cominciò a vedere qualcosa di strano. Non vedeva in giro neanche un segno del Natale: non c'erano alberi addobbati, nessuna stella cometa fatta di lampadine, le vetrine erano tutte buie. Quando poi la sua slitta passò sotto le finestre della scuola elementare il suo sbalordimento fu davvero grande; non c'era niente alle finestre, neanche un piccolo disegno. Ma insomma - disse, anche un po' seccato - che modo è questo di ricevermi? Babbo Natale fu preso dallo sconforto e cominciò a pensare che si fossero dimenticati di lui, ma subito si riprese e bussò ad una porta per chiedere spiegazioni. Venne ad aprire un vecchio malandato che lo guardò con occhi assenti e spiegò a Babbo Natale che anche quel giorno avevano subito dei bombardamenti, perché quella città era in guerra e quindi la gente aveva paura di morire. Per questo i bambini non andavano a scuola e si erano nascosti, e tutte le luci della città erano spente per non farsi vedere dal nemico. A queste parole Babbo Natale si rattristò moltissimo e allo stesso tempo pensò che doveva regalare un po' di felicità. Tirò fuori dal sacco un mantello nero e avvolse tutta la città per nasconderla al nemico. Suonò la campana e raccolse tutti in piazza dove addobbò il più grosso albero di Natale, illuminò tutta la città di mille luci e distribuì tanti doni, a piccoli e grandi. E, come per incanto, anche gli occhi delle persone tornarono a brillare.

1 che ci ha rimesso ha detto...

aprite gli occhi, sembrano i ladri di Pisa, uno dice nooo e l'altro qui è il posto ideale, ma ideale a chi ?
viene voglia di vomitare, io sono amico di >>>>> e spero che abbia modo di spiegare tutto, ma tutto cosa ?
finiamola con il perbenismo politico, fino ad ieri usavamo la zappa, politici lasciateci stare, abbiamo già dato!
Gente solo il passato (quello pulito) quello della gente onesta, ci può traghettare verso un domani, dobbiamo lasciare ai nostri figli quello che i nostri nonni hanno lasciato ai nostri padri.
la trasparenza, la legalità, la conquista delle cose con il sudore.
Politici statevene a Roma, o a Monterosso a fare il vino.

albino faggioni ha detto...

In questi giorni noto una rinascita dei politici nostrani: chissà perchè? Un'assemblea pubblica vicina,un congresso partitico imminente,le elezioni amministrative a breve termine?? Tutto sembrerebbe legittimo se,in malafede,non si volesse continuare a far finta di niente; in modo squallido,dilettantesco e ridicolo si pone sul tappeto la questione della location della sede del Parco: problematica che,mi par di capire,non appassioni nessuno; ma benedetti "lavoratori della politica a tempo indeterminato",volete veramente intraprendere un autentico ed onesto approccio con le popolazioni delle 5 terre? Se si,seguitemi: visto che la lista " perriomaggiore" è l'unica parte politica a cui va l'onore di aver sconfitto il sistema,avete mai inteso dargli LEGITTIMITA' con un incontro ufficiale postumo???
-Avete posto in essere un'autoanalisi decennale sui vs comportamenti verso il sistema Parco????
- volete finalmente fare pubblica ammenda e porgere pubbliche scuse alla popolazione tutta,quantomeno per i vs comportamenti sordi e miopi??
- di conseguenza, volete unilateralmente fare un passo indietro ,perchè,sinceramente state dimostrando di non aver niente da dire???
Se ciò avverrà, potrete legittimamente tornare sul territorio,visto che nessuno di noi mette in dubbio l'importanza dei partiti.......ma l'onestà intellettuale prevede il vostro rientro nelle periodo successivo alle prossime elezioni comunali. Se quanto sopra richiesto non lo ritenete praticabile,fate pure ciò che credete più opportuno ma, per piacere, fatelo con un minimo di eleganza!

Anonimo ha detto...

"La sede del parco a monterosso""no rimanga a rio".Parole."stabilizziamo i precari....no stabilizziamo tutti".Parole parole."Frane,ascensori fermi,cornicioni che cadono(da altre parti forse lievitano)".Parole parole parole.Politici e giornalisti che all'ora dell'aperitivo non vogliono spargimenti di sangue o di detersivo.Solo il Comune potrà mettere le fondamenta:uso appropriato dei beni collettivi,programma di viabilità,parcheggi,scuole,difesa delle peculiarità ricettive(vedi affittacamere ed case vacanza),pulizia urbana,anziani.Chi non ha voglia resti a casa a leggere e farsi COGGIOnare. Eugenio Bordoni

Anonimo ha detto...

Insomma facciamo il punto...
Faggioni vorrebbe:
- il riconoscimento ufficiale postumo dei vincitori (chissà quanti saranno altro che i tre dell'opposizione)
- ma con l'appoggio esterno dei partiti
- che vorrebbe però fuori per un giro
- ma se devono operare li vorrebbe vedere agire con eleganza.

Ma allora la popolazione di Riomaggiore, Manarola, Volastra e del Groppo non conta proprio nulla?

Albino vuoi la legittimazione da coloro che sappiamo tendono ad intorbidire e che vorremmo stessero fuori? Ma cosa te ne fai?
A che ti serve?

La legittimazione chiedila alla popolazione quando sarà il momento altro che hai partiti .....se te la meriterai te la darà altrimenti farai opposizione.
La campagna elettorale non è ancora iniziata abbi pazienza.

P.S. per quanto riguarda le scuse alla popolazione....scordatele!!

Il grillo elettorale.

Anonimo ha detto...

Se le carte son 40 Albino ha scritto tutta un'altra cosa :
immagina un percorso a tappe che potrebbe portare una riacettazione dei partiti tanto squalificati al momento per le mancanze e la voracità dimostratata finora, in un processo temporale più lungo dei pochi mesi che ci separano dalle elezioni comunali.
Il discorso è pieno di condizionali (l'uso del "se"), altre interpretazioni portano fuori strada.

Eugenio Bordoni